Se il buio potesse prendere forma oltre che riempire una stanza e un cielo intero, per Matteo Carmignani avrebbe forme curvilinee, come fosse un labirinto emozionale. "Le Curve del Buio" è l’esordio discografico di Matteo Carmignani. È la raccolta di un percorso triennale in cui l’animo del cantautore si è perso e poi ritrovato, disfatto e ricostruito, affaticato e allegerito.
“Le curve del buio” è composto da undici tracce. Insieme a Matteo Carmignani nel disco hanno suonato Matteo Tassetto alla chitarra elettrica e acustica. Fabrizio Simoncioni alle tastiere, cori e orchestrazioni, ha inoltre curato, oltre ad arrangiamenti e orchestrazioni, anche le produzioni. Mauro Lallo al basso e Fabrizio Morganti alla batteria, Giuseppe Scarpato alla chitarra elettrica e acustica in “Quel che rimane” e in “Acrobazie”; Lorenzo Capelli agli archi e Mario Mazzantini alle tastiere nel brano “In divenire”, infine Nicola Albano al piano per “Le parole che ti ho detto"."Le curve del buio" è il disco d'esordio solista di Matteo Carmignani, che invece entrava nella scena musicale già dai romantici anni Novanta. Fonda in quel periodo gli Alkimia, una band rock immersa nella provincia fiorentina, che si trasformerà in Oronero alla fine del decennio. Un periodo in cui la band segue un'intensa attività live, affacciandosi a realtà discografiche e uscendo dai confini della Toscana. A proposito di confini, nel 2001 l'autore si trasferisce a New York per esigenze lavorative, in questa finestra riesce a dedicarsi a un progetto di musica elettronica che non è ancora stato pubblicato. Da allora spazia tra confini geografici e di generi musicali e queste undici tracce costituiscono il riassunto di viaggi interspaziali.Se il buio potesse prendere forma oltre che riempire una stanza e un cielo intero, per Matteo Carmignani avrebbe forme curvilinee, come fosse un labirinto emozionale