Edoardo Florio di Grazia "Chiedo scusa" • MUSIC.IT
edoardo florio di grazia

Edoardo Florio di Grazia “Chiedo scusa”

Ciao Edoardo! Parlaci di te, quando hai iniziato a fare musica e qual’ è il primo ricordo legato ad essa?

Il mio primo ricordo è un vecchio negozio di dischi a Firenze che a 6 anni mi ha “adottato”,
mentre mio padre lavorava in un negozio di antiquariato io passavo i pomeriggi là dentro.
Sandro, il proprietario, mi faceva richiudere i cd con il cellophane che i clienti ascoltavano prima di decidere se acquistarli o no.
Alla chiusura venivo pagato con dei cd. Lì ho scoperto la musica.
Sopra il negozio c’era un maestro di chitarra …

Cosa ti spinge a creare musica?

Fare musica nella vita non è una scelta ma una necessità.
La musica è la linea guida, mi innamora, mi racconta, mi salva e mi mostra la strada da percorrere.
Non posso farne a meno. La musica è una compagna fedele ma per scegliere di vivere di musica devi essere disposto a mettere sul piatto tutta la tua vita proprio per questo creare deve essere una necessità

⁠Che genere fai?

Descrivere la propria musica è sempre difficile: scrivo canzoni che raccontano le storie che incontro nei viaggi. Mischio tanti generi partendo dalla mia identità che rimane italiana. La musica del futuro è una musica che non ha confini: turca greca francese nord africana spagnola ed italiana allo stesso tempo.

Quali artisti hanno influenzato la tua musica?

Tantissimi maestri. E l’Olimpo mi da sempre di più. Più vado avanti e più sono artisti che non sono musicisti ad ispirarmi: accanto a Lucio Battisti  c’è Jack London, accanto a Melville  Kevin Morby e accanto a Mariangela Gualtieri c’è  Beato Angelico ecc..

Parlaci del tuo ultimo singolo “ Chiedo scusa”: perché chiedi scusa a tutti?

A Napoli, città da cui viene tutta la mia famiglia, si chiede scusa sempre per fare poi cosa ci pare.
Quindi utilizzando l’ironia napoletana, in realtà faccio un invito a perdonarsi, da un lato, e dall’altro a percorrere i sentieri dei proprio sogni con coraggio.

⁠Come si struttura il tuo processo creativo?

Dico sempre che scrivere canzoni è come captare segnali con un’ antenna, per farlo devi muoverti, viaggiare e quando trovi il segnale devi subito trasformarlo. Le canzoni si trovano nell’aria, girano intorno a noi, il compito di chi le scrive è farlo prima degli altri.

Per cosa vorresti essere ricordato?

Per quello che ancora non ho fatto

Parlaci dei tuoi progetti futuri

Il 3 Maggio uscirà il mio primo disco Ambra e Corallo per l’etichetta parigina Comet Records, a fine primavera il mio podcast Italia Express in tre lingue Prodotto da Radiooooo.

In bocca al lupo da Music.it!

Giulia Marceca