Cade il 9 novembre l’anniversario della caduta del Muro di Berlino. Un avvenimento iconico, che se non ha segnato la fine di un’era ha almeno messo il punto al termine di un capitolo della storia contemporanea. Se dovessimo dargli un colore sarebbe di certo il grigio, in memoria della “cortina di ferro” che secondo Winston Churchill avrebbe ricoperto indiscriminatamente le regioni che intercorrono tra Mosca e Trieste. La città simbolo della contrapposizione tra i due blocchi fu proprio Berlino, capitale della Germania Est e della cultura mondiale nella sua parte Ovest. Sia USA che URSS cercarono di fare della metà di Berlino sotto la propria giurisdizione e influenza la città simbolo della propria visione del mondo.
Le canzoni del Muro di Berlino – Wind of Change – Scorpions
La costruzione del muro ha significato separazione di familiari e amici per 28 lunghi anni. Non bastavano le divisioni ideologiche a dilaniare una città. Una barriera fisica alta poco più di 6 metri segnava rispettivamente l’Oriente e l’Occidente della capitale di una Germania divisa. La frontiera era costituita da due muri paralleli, separati da dieci metri di ‘striscia della morte’. In tanti hanno provato ad attraversare quel breve tratto dall’est all’ovest, verso i propri cari. Impossibile non lasciarsi coinvolgere emotivamente dalle note di “Hey You” dei Pink Floyd.
Le canzoni del Muro di Berlino – Hey You – Pink Floyd
Città in cui la ‘cortina di ferro’ prese forma architettonica, drammaticamente tangibile, Berlino fu anche altro. È stata la città europea che più contribuì, in modi molto diversi, alla rigenerazione spirituali di artisti che hanno fatto la storia della musica. Pensiamo a David Bowie, che a Los Angeles aveva rischiato di affogare definitivamente nella droga e a Berlino scrisse il suo capolavoro “Heroes”.
Le canzoni del Muro di Berlino – Heroes – David Bowie
Mentre il nucleo del testo di “Heroes” è tratto da una storia vera, non si può dire lo stesso di Lucio Dalla. Il cantautore bolognese era a Berlino per il concerto dei Genesis. Sulla strada per il luogo del live, chiese al taxista di fermarsi davanti al muro. Trovò una panchina e si sedette. Qualche minuto dopo Phil Collins avrebbe avuto la sua stessa idea. Sembra che l’autore di “Anna e Marco” non abbia avuto il coraggio di rivolgergli parola e abbia preferito gustarsi quel momento in silenzio. Nel mentre, scrisse “Futura”.
Le canzoni del Muro di Berlino – Futura – Lucio Dalla
Anche i Sex Pistols, i padri del punk, dovettero fuggire dalla California. In America gli spiriti inquieti di Syd Barret e Johnny Rotten non erano riusciti a trovare pace, soprattutto perché gli si impediva di entrare in ogni locale. Allora cercarono riparo a Berlino, città che fornì alla band il materiale per la stesura di “Holidays in the Sun”.
Le canzoni del Muro di Berlino – Holidays in the Sun – Sex Pistols
Berlino e le sue contraddizioni si infiltrano anche nel sound degli U2. Dopo “Joshua Three”, Bono Vox fece un viaggio nella capitale già riunificata e, come ogni artisti che l’ha visitata, non è rimasto immune agli effetti di 28 anni di divisione. Un disagio, quello berlinese ,che impregna le strade, i locali, il lungo fiume Sprea e i resti del muro.Tanto che il secondo album degli U2, “Achtung Girl” volta totalmente le spalle al sound americaneggiante precedentemente adottato dalla band irlandese.
Le canzoni del Muro di Berlino – Zoo Station – U2
Iggy Pop, Lou Reed, i Fischer Z, Franco Battiato, i Pink Floyd e molti altri si sono ispirati alla tragica storia di cittadini divisi, alle piaghe lasciate dai totalitarismi, che impongono stili di vita, di pensiero e d’esistenza, in modo subdolo oppure violento. Nonostante la memoria storica passi anche attraverso la musica, sembra ci sia sempre più bisogno di ripetere che dove vengono innalzate barriere, l’uomo soffre. Con la nostra playlist di Spotify, vi auguriamo un buon ascolto.