Chitarra, basso e batteria per un disco strumentale che viaggia tra i binari di una sopraffina tecnica a servizio dell’istinto più educato. Educato e senza regole, attento alla lucidità di una visione. Si chiama “Rec” e segna l’esordio discografico degli Animatronic, band sorta dalla vitalità dei tempi morti di Luca Ferrari, Nico Atzori e Luca Worm Terzi.
Tre musicisti che si incontrano, suonano liberi il proprio strumento e decidono d’incidere la musica che creano. Registrano pezzi schizofrenici e animali, in costante oscillazione tra generi, rimandi e genialate. Dal metal progressive all’ambient sperimentale. C’è jazz acido, folk country,metal math. Un disco pieno e ricco di quel pathos leggiadro che dà un certo volume ai movimenti del corpo quando è in ascolto.
In “Rec” ci sono pezzi schzofrenici e animali, in costante oscillazione tra generi, rimandi e genialate
Ciascuno dei quindici brani riesce a creare una stanza mobile e comunicante con le altre, come se gli umori fossero completamente in balia di una sorpresa. “Rec” è un disco dinamico e agile, che si ubriaca e fa ubriacare. La chitarra di Worm Terzi è tanto eclettica quanto la stessa commistione sonora che emerge tra pelli e corde al basso. Tantissimi i cambi direzionali di ritmica e passaggi, quasi sempre a favore di tempistiche esotiche, energiche, elettriche.
Un lavoro di cui si potrebbe scrivere tantissimo e in diverse maniere, tante sono le suggestioni evocate. Masterizzato all’ Henhouse Studio di Albino dal fratello di Luca, Alberto Ferrari, “Rec” è musica e potente sinergia in pratico equilibrio e lontano dal centro della terra.