Mettiamo il caso che tu, semplice lettore e ascoltatore, fossi un artista in procinto di esordire nel mercato discografico con il tuo primo album d’inediti. Oppure potremmo considerare come la velocità con cui il mondo della musica fagocita gli artisti emergenti fosse una spada di Damocle incombente sulla tua testa. Mettiamo che abbia solo una possibilità per farti conoscere, per non cadere da subito nel dimenticatoio, per scuotere l’ascoltatore, per costruirti il tuo futuro successo. Fatte queste premesse, probabilmente la traccia che aprirebbe il tuo debut album sarebbe una bomba. Sarebbe un concentrato di adrenalina, un biglietto da visita. Ecco, non è il caso del 23enne romano Tutti Fenomeni, all’anagrafe Giorgio Quarzo Guarascio, che apre il suo disco d’esordio con “Marcia Funebre” come intro. D’altro canto il titolo del primo lavoro da studio di Tutti Fenomeni si intitola “Merce Funebre”. Ed è un concentrato di genialità, originalità e azzardo.
Tutti Fenomeni piazza come intro una marcia funebre, ed noi ci mettiamo comodi ad ascoltare un disco fuori dagli schemi.
L’intro è esattamente quello, una marcia funebre. Ed allora ci mettiamo comodi e ci ascoltiamo questo disco, consapevoli che sarà fuori dalle regole, non scontato. E così è. Mai banale, con una bella dose di irrisione e sberleffo verso quei canoni che troppo spesso ritroviamo nelle canzoni degli artisti esordienti. In “Merce Funebre”, di Tutti Fenomeni, è surreale tutto, dai testi alle melodie, ma ci si legge dentro una buona dose di creatività e stile. Uno dei primi singoli che ha anticipato l’uscita del disco il 17 gennaio è “Valori Aggiunti”, un po’ elettronica e un po’ pop, gradevolmente eccentrica. Ci troviamo frasi forti miste ad altre più leggere e canzonanti di un mondo tendente al brutto, trattate con fantasia e l’incoscienza della giovane età. In “Metabolismo” l’artista, usando qualche metafora ed una base musicale quasi dance, prova a descrivere il suo mondo ed il suo differente modo di scrivere.
L’artista romano ha dimostrato di essere arguto e coraggioso, realizzando un debut album per nulla banale
In relazione ai nuovi linguaggi, a come bisogna adeguarsi al mercato, a quanto di vero abbiamo dentro e che va tirato fuori in qualche modo. Una delle tracce che ci ha colpito di più è “Diabolik”, in cui sonorità alla Bluvertigo e testi in stile Franco Battiato, ci trasportano leggeri. In territori in cui le cose non sono così come ci appaiono, come essere in un sogno, come mentre stai guardando una partita di calcio. Altri due singoli che hanno anticipato la release date sono “Trauermarsch” e “Qualcuno Che Si Esplode”, tra rime astute e citazioni fini, a chiudere l’album. In sostanza possiamo riconoscere a Tutti Fenomeni di essere arguto e coraggioso, di aver realizzato un bel disco, prodotto da Niccolò Contessa, co-autore delle musiche.