Ciao, Davide Campione! Benvenuto su Music.it, Di solito, iniziamo sempre facendoci raccontare un aneddoto imbarazzante legato alla musica.
Ciao, grazie mille per l’invito. Dunque un aneddoto imbarazzante legato alla musica risale a parecchi anni fa. Lo ricordo ancora come fosse oggi perché nonostante tutto mi divertii parecchio. Ero in concerto a Roma davanti a circa 1000 persone e stavo eseguendo un brano per pianoforte e voce. Questo pezzo era composto da un giro armonico molto semplice. Successe che all’improvviso, forse preso dall’emozione data la mia giovane età, dimenticai completamente ciò che dovevo suonare. Fu allora che iniziai a cambiare totalmente l’armonia e il cantante si mise a improvvisare vocalmente sui nuovi accordi. Finimmo per fare qualcosa di originale senza aver programmato nulla. Il pubblico la prese come una versione inedita del brano e ci applaudì calorosamente.
Quali sono le tematiche che ti incuriosisce analizzare per scrivere, poi, i tuoi pezzi?
Essendo un compositore di musica strumentale non ho delle tematiche ben precise, ma mi lascio ispirare dai miei miti musicali come Danny Elfman, Hans Zimmer (col quale ho avuto l’onore di fare un master), Ennio Morricone, Michael Giacchino, Thomas Newman, John Williams. Capita spesso come nel caso del mio primo singolo che mi vengano proposti dei testi da musicare e quindi che la tematica delle parole di conseguenza condizioni il tipo di composizione che andrò a scrivere.
Se potessi a quale artista regaleresti un tuo brano?
A Claudio Baglioni che reputo, dal punto di vista musicale e autoriale, uno dei più grandi artisti che abbiamo in Italia.
Davide Campione, riesci ad unire il cantautorato italo-siciliano alla musica leggera. Cosa credi li differenzi e li renda ben amalgamati?
Non etichetto mai la musica “leggera” pur essendo da sempre un termine molto utilizzato. La musica “popolare moderna” a mio avviso non ha nulla da invidiare alla classica o al jazz. Le differenze tra il cantautorato italo-siciliano e la musica moderna sta nella struttura del brano, nel tipo di arrangiamento che spesso è facilmente riconoscibile e dal tipo di armonie utilizzate. Io sono voluto uscire fuori da questo schema mettendo dentro ciò che realmente sentivo di scrivere e il mio know-how ha fatto il resto. I miei brani sono una commistione fra classica e moderna.
Il tuo singolo “Se potessi brucerei il mondo” è un omaggio all’amore puro. Cosa ti ha ispirato e perchè?
Il singolo racchiude la mia essenza di musicista e forse la mia stessa vita: un pianoforte e Palermo, la mia città che porto nel cuore.
Come nasce la collaborazione con Liliana Cimino?
In realtà “Se potessi brucerei il mondo” faceva parte di un ulteriore progetto a cui stavo lavorando con l’autrice del testo, Liliana Cimino, contenente brani inediti in lingua siciliana.
Me ne sono innamorato così tanto che con Liliana abbiamo deciso di inserirlo tra le tracce del mio nuovo album.
Un’altra tua passione riguarda la didattica. Insegnare e scrivere di musica, in cosa ti aiuta?
La didattica ha avuto da sempre un ruolo centrale nella mia vita artistica. I miei allievi sono una continua fonte d’ispirazione. Si “cresce” insieme e non passa giorno che non impari qualcosa da loro. Dirigo il Laboratorio Musicale Walter Savelli di Palermo e molti miei allievi di pianoforte e armonia moderna mi chiedono spesso quale sia il segreto della composizione che non è solo frutto della fantasia o delle conoscenze teorico-armoniche ma piuttosto quello di riuscire a intrecciare una bella melodia con degli accordi che possano sorprendere l’orecchio dell’ascoltatore.
Il singolo di cui sopra, farà parte del tuo primo album “Time of light” che uscirà in primavera. Cosa puoi anticiparci?
“Se potessi brucerei il mondo” è il primo singolo estratto dall’album di prossima uscita dal titolo “Time Of Light”. Il disco sarà composto da 13 tracce di cui 7 per pianoforte e orchestra sinfonica (la F.A.M.E.’S. Macedonian Radio Symphonic Orchestra), 3 per pianoforte solo, 2 per pianoforte orchestra e voce, 1 per pianoforte e voce.
Le ultime righe sono tue. Saluta i lettori di Music.it come vuoi.
Un saluto a tutti gli amici di Music.it con l’augurio che il mio nuovo lavoro discografico possa farvi sognare e regalarvi quel pizzico di emozione che fa battere il cuore.