Arriva dicembre, il freddo e la pioggia scoraggiano la poca vita sociale che ancora ci era concessa in questi tempi difficili. Ma noi di Music.it siamo qui per voi e non vi lasciamo da soli; eccoci al secondo capitolo della nostra playlist UNA SERA D’INVERNO.
The Pogues, Kirsty MacColl – ”A Fairytale Of New York”
Visto che ci avviciniamo al Natale per iniziare questo volume di UNA SERA D’INVERNO vi proponiamo un classico… della polemica. ”A Fairytale Of New York ” è una delle canzoni di Natale folk più conosciute, nonché il pezzo più famoso dei The Pogues. La band angloirlandese nasce nel 1982 e suona musica tradizionale irlandese, ma con un attitudine punk rock. Nel 1988 esce il terzo disco della band: ‘‘If I Should Fall from Grace with God”, che contiene il singolo in questione. La canzone parla di un monologo interiore di un barbone alcolizzato irlandese, chiuso in cella a New York la sera della vigilia; nel suo inconscio c’è un botta e risposta immaginario e parecchio volgare con la sua compagna; una senzatetto tossica che l’ha seguito in america.. .La polemica è partita nel 2007 quando la BBC mandò in onda la canzone tagliando termini come ”frocio” e ”puttana” e da allora viene riproposta ogni anno; quando il dj di una stazione radio a caso invoca la censura a causa della schiettezza di questa classica canzone natalizia.
«Got on a lucky one
came in at ten to one
I’ve got a feeling
this year’s for me and you
so Happy Christmas
I love you baby
I can see a better time
when all our dreams come true»
Verdena – ”Trovami Un Modo Semplice Per Uscirne”
La band formata dai fratelli Alberto e Luca Ferrari e da Roberta Sammarelli è uno dei gruppi di riferimento dell’alternative italiano da metà degli anni 90′. I Verdena raccontano le inquietitudini e la furia della vita di provincia. ”Trovami Un Modo Semplice Per Uscirne” è tratta dall’ LP ”Requiem” del 2007; un disco a cavallo fra la psichedelia, il grunge e lo stoner.
«Non cresci più
A tratti è normale
E non si arrende più
Il mio cuore»
Wendy Rene – “After Laughter (Comes Tears)”
Nome d’arte di Mary Frierson; artista e autrice di punta dell’ etichetta discografica Stax Records.
”After Laughter (Comes Tears)” ,uscito nel 1964,è il suo primo singolo. Il brano divenne una hit nazionale e ha resistito alla prova del tempo, venendo campionata dai Wu-Tang Clan e entrando in decine di colonne sonore di tutti i tipi.
«My friends all say, don’t try to hold it in
But i can’t let that guy know how i feel
I’ll try to hold back my, my, my tears
But they keep say»
Sergio Endrigo – ”Aria Di Neve”
Sergio Endrigo è un cantautore spesso accostato alla scuola genovese nonostante la sua provenienza, infatti nasce in Istria nel 1933 e si trasferisce a Venezia in seguito alle persecuzioni del 1947. ” Aria Di Neve” è una delle sue canzoni più famose; uscita nel 1962, è un quadro molto suggestivo e dettagliato, che dipinge la fine di un’amore dipinta negli sguardi di una coppia. Mentre tutt’intorno la neve comincia a cadere.
«Aria di neve sul tuo viso
Le mie parole
Sono parole amare
Senza motivo
Prima o poi tra le nostre mani
Più niente resterà»
Gravenhurst – ”Nicole”
Pseudonimo del musicista, cantante, produttore e giornalista Nicholas John Talbot, il progetto muta in una live band nel 1999. La musica di Gravenhurst è cupa e atmosferica ,influenzata sia dal dream pop/shoegaze come dal cantautorato di scuola UK. Il pezzo più famoso dei Gravenhurst è proprio ”Nicole”, diventato un pezzo cult quando venne scelta dal regista Shane Meadows per la colonna sonora del suo ” This Is England ”
«Find me the captain
Tell him I want to know
Just who is steering and who’s merely holding on»
Lo Stato Sociale – ”Amarsi Male”
Uno dei gruppi fondamentali nella new wave dell’indie-pop italiano, Lo Stato Sociale nasce da tre dj della radio bolognese Radio Città Fujiko e si impone nelle classifiche italiane dopo un secondo posto al Festival di Sanremo nel 2018.
«E tu amami come ameresti te se fossi me e viceversa
Quindi male e senza capire niente
Ma col cielo al suo posto in una città trafficata
Una vita al contrario ed i sogni a metà
Abbiamo finito la felicità»
John Coltrane – ” Blue World ”
Uno dei più grandi sassofonisti della storia del jazz, lo statunitense John Coltrane, uno dei padri pionieri del free jazz. ”Blue World” ,da cui abbiamo preso il brano omonimo, è una colonna sonora prodotta nel 1964 per il film canadese ”Le Chat Dans Le Sac” e uscito postumo nel 2019.
Diaframma – ”Siberia ”
Uno dei gruppi fondamentali della new wave italiana insieme ai Litfiba; nascono alla fine degli anni 70′. Il successo della band arriva proprio con l’album ”Siberia ” del 1984, di chiara impronta post-punk, è considerato uno dei dischi più belli del rock italiano contemporaneo.
«I nostri occhi impauriti
Nelle stanze gelate,
Al chiarore del petrolio bruciato
E oltre il muro il silenzio,
Oltre il muro solo ghiaccio e silenzio»
Fionn Regan – ” The Dogwood Blossom ”
Cantautore folk e scrittore irlandese; produce la sua prima musica con lo pseudonimo di Bilbo ma passa al suo nome reale nel 2003 quando produce l’EP ”Reservoir”. La produzione di Fionn Regan è influenzata da Bob Dylan, Nick Drake, Woody Guthrie e i Nirvana.
«Keep climbing into my head without knockin’
And you fix yourself there like a map pin
On this ghost of this street where I’m livin’
I’m in a chrysalis and I’m snowed in»
Consorzio Suonatori Indipendenti – ” E Ti Vengo A Cercare ”
” E Ti Vengo A Cercare ” è uno dei brani più appassionanti di Franco Battiato; fa parte dell’album ”Fisiognomica” del 1988 e rappresenta il ritorno del cantautore alla musica leggera, con l’intenzione però di ”coniugare l’accessibilità del pop con una serie di significati profondi e di suggestioni che colpiscono anche l’ascoltatore casuale” . La cover dei C.S.I. fa parte dell’album ”Linea Gotica” , del 1996.
«Dovrei cambiare l’oggetto dei miei desideri
Non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
Fare come un eremita
Che rinuncia a sé»
The Velvet Underground – ”Who Loves The Sun ”
Singolo di punta di ”Loaded”; uno dei più significativi tentativi dei Velvet Underground di produrre musica commercialmente accessibile; discostandosi dalla Factory di Andy Warhol. Il disco, oggi considerato come qualcosa di estremamente anomalo e parzialmente ripudiato dallo stesso Lou Reed, contiene diversi pezzi seminali della band, fra cui ”Sweet Jane”.
«Who loves the rain
Who cares that it makes flowers
Who cares that it makes showers
Since you broke my heart»
I Treni All’Alba – ”Distrettotredici”
Un interessante pezzo post-rock basato su un riff blues molto atmosferico e venato di prog italiano di qualità. I Treni All’Alba sono una formazione peculiare, un quartetto composto da due chitarre acustiche, un tastierista/pianista e un batterista; scrivono e suonano musica esclusivamente strumentale; con un occhio di riguardo all’immaginario cinematografico.
Nick Cave & The Bad Seeds – ”Into My Arms”
i Bad Seeds sono uno dei gruppi alternative più influenti del panorama mondiale sin dalla loro fondazione, avvenuta per opera del pianista e cantautore Nick Cave e dal polistrumentista Mick Harvey. Durante tutta la sua carriera Nick Cave si è cucito la fama di cupo e dannato; fama da cui lui stesso cerca di distanziarsi. Brani come ”Into My Arms” sono la dimostrazione della dolcezza non convenzionale di cui è capace il cantautore australiano.
«And I don’t believe in the existence of angels
But looking at you I wonder if that’s true
But if I did I would summon them together
And ask them to watch over you
Both to each burn a candle for you
To make bright and clear your path
And to walk, like Christ, in grace and love
And guide you into my arms»
Marlene Kuntz – ” Due Sogni ”
I Marlene Kuntz sono uno dei gruppi seminali dell’underground italiano. Emersi negli anni 90, si ispirarono ai gruppi noise rock, in particolare ai Sonic Youth, per forgiare un sound che unisse il noise alla canzone italiana.
«Quando sei confusa fra la gente
Guardi le miei mani che
Incantevolmente
Scuotono le corde del tuo corpo»
… And You Will Know Us by the Trail of Dead – ”To Russia, My Homeland”
Band purtroppo non molto conosciuta nel mercato italiano, i Trail of Dead sono una band indie rock nota per le sue intensissime performance live e per avere due batteristi (capacissimi, ndr) nella formazione. Iniziando come band post-hardcore, il loro sound cambiò sottilmente ma inesorabilmente nel corso degli anni per arrivare nel 2005 al post-punk venato di prog di ”World Apart” ,del 2005; che contiene l’intermezzo strumentale ”To Russia, My Homeland”.