Dopo ben 4 anni di distanza dal suo ultimo album, Cesare Cremonini torna sulle scene, e non lo fa lanciando un singolo a caso e ne tanto mento preparando un album tanto per. Sì, perché per “La ragazza del futuro” arriva direttamente dagli studi di Abbey Road di Londra, storico studio dei The Beatles, e in particolar modo studio che ha dato i natali a “Maggese”, secondo album da solista del cantante.
E proprio Cesare Cremonini ce lo fa capire con il suo singolo “Colibrì” che contiene dei riferimenti proprio al primo album. Riuscite a coglierli? Provateci. Intanto oltre al brano che sembra farlo tornare al Cesare di 17 anni fa, con una maturità diversa e rinato, l’ex Lunapop ha parlato largamente di quello che per lui rappresenta il suo nuovo singolo:
“Colibrì” parla dell’avversarsi di una profezia. In questo senso, per me, è un’opera di fantascienza più che una canzone sull’attualità, un’esperienza musicale legata all’intero album, più che una semplice hit. Si esprime con un linguaggio garbato e immaginifico perché è nella gentilezza della poesia che individuo la mia idea di futuro. Per questo motivo ho scelto “Colibrì” come porta di entrata del nuovo progetto. La mia prima pagina di un viaggio nel domani che comincia oggi. Nella canzone non spiego quel è accaduto come farebbe un cronista, ma ciò che ho avvertito come imminente. Interpreto il sentimento che ci vede tutti in attesa di qualcosa, di un colpo di reni della fortuna. Il mistero della creazione per me sacro e inspiegabile è l’unica risposta che si possa dare allo strapotere delle macchine e della tecnologia. Durante i mesi peggiori della pandemia ho sentito in modo profondo che la musica oggi ha un ruolo molto preciso e più importante”.
Negli ultimi giorni invece ha postato molto sui suoi canali social, anticipando il progetto con una serie di foto in bianco e nero e infine con la copertina del nuovo album, che ha un senso decisamente profondo e ragionato:
L’immagine della copertina de “La ragazza del futuro” rappresenta per me un nuovo concetto dell’uomo e della natura. È nella fanciullezza, nella capacità dei più giovani di vedere un nuovo mondo, nella purezza dei sentimenti espressi nella natura, che ho trovato l’ispirazione per tutto il nuovo progetto”.
Quindi nel nuovo album troveremo un ritorno alle origini, magari con qualche richiamo addirittura a “Bagus”? Non lo sappiamo, ma il singolo ci fa credere e sperare di sì. Perché se è vero che “Possibili Scenari” aveva avuto un ottimo riscontro, dall’altra parte manca il Cesare Cremonini che riesce a infilarsi sotto la pelle, e che avevamo ritrovato un po’ con “Poetica”. Infatti anche la scelta di tornare negli studi di Abbey Road non è assolutamente casuale, e l’autore interpreta questo periodo proprio come un periodo di maggese, ed ora è pronto a rinascere di nuovo:
ho iniziato un lavoro che non è un disco di canzoni ma una storia di sentimenti smarriti. L’album, che ancora non c’era, è diventato uno scrigno di idee, un viaggio di ricerca. Al centro del quadro questa ragazza nata dalla natura, vergine di cattiveria, pura, che raccoglieva al mio posto ogni rumore, una presenza real, una stella polare. Era stata generata nel buio profondo, dopo una grande nevicata, come l’ultima e l’unica speranza. Io mi sono alzato e l’ho seguita. Da una giungla a una metropoli