Cogito è un artista emergente, e a noi di Music.it piace ascoltare nuove proposte e cercare di dargli una vetrina per potersi mettere in luce. Il primo EP del cantante veneto è “Come Va?” e mette in risalto la sua bella capacità di scrittura, in un attualissimo mondo semi trap. Ma non solo, perché nelle cinque tracce di “Come Va?” troviamo sia suoni sintetici e parti rappate, ma anche una buona dose di indie music. In alcuni tratti, per via di corrispondenze e non di vere e proprie rime, si avvicina anche al pop, dimostrando un’interessante apertura a generi diversi. Non propriamente scontata data la giovane età, ed il risultato è un insieme di armonie che rendono i brani molto gradevoli all’ascolto, senza mai annoiare. In realtà, tornando alle tracce dell’EP, quattro su cinque erano già uscite come singoli, ad eccezione dell’inedita “Portiera”, melodica e ritmata, che apre il disco.
Cogito mostra una buona capacità compositiva e un’interessante apertura a generi diversi
“Portiera”, in particolare, presenta un mix di rap, malinconia, ironia e poesia, che accomuna Cogito al duo Coma_Cose, ai quali ha anche aperto dei concerti. Entrato nel roster di UMA Records, con la produzione di J Milli, voce e sax dei Patois Brothers, ecco l’opportunità di realizzare l’EP di debutto. La collaborazione con il producer porta al primo singolo, molto apprezzato, “Cicca & Caffè”, e le oltre 120.000 visualizzazioni fanno di Cogito un astro nascente. In questa traccia il tema dell’amore è predominante, come chiara è l’attitudine cantautorale, mettendo in risalto tutte le difficoltà da affrontare in un rapporto amoroso. “Lucciole” vive su una nuvola tra rap e pop, e la descrizione è della malinconica routine dei pomeriggi al bar, tra i luoghi comuni odierni. “Spaiati” è il brano più trap di “Come Va?”, in cui ci si perde nel disagio di sentirsi sempre inadeguati o disuniti, come calzini scompagnati.
“Come Va?” ci lascia buone sensazioni, tanto da riascoltarlo con piacere senza mai annoiarci
“OrMai” chiude l’EP, un bel rap che descrive quanto è difficile barcamenarsi tra quello che è stato e quello che potrebbe essere, tra fiduciose considerazioni. L’ora o mai, su cui il titolo della canzone gioca, è un concetto che mette in luce la possibilità di scelta, per evitare futuri rimpianti. Il tempo che passa, che non si ferma a guardare indietro, va vissuto nell’attimo esatto, perché estremamente breve e una volta evaporato rimane il ricordo. Questo primo lavoro di Cogito ci lascia buone sensazioni, tanto da riascoltarlo con piacere, e come sempre siamo fiduciosi per il futuro musicale dell’artista veneto.