I Crossing Eternity sono un trio di esperti musicisti ─ Berti Barbera, Manu Savu e Uffe Tillman ─ che si sono divertiti nel gioco che più gli piace, chiamando il risultato “The Rising World”. Il progetto nasce dal vulcanico chitarrista Manu Savu, che, oltre a comporre le 13 splendide tracce di cui è composto l’album, ha dato loro anche la forma lirica con cui le possiamo ascoltare.
“The Rising world” è una coccola per le orecchie di chi malinconicamente pensa che la musica buona la si faceva solo una volta. Il timbro di voce di Berti Barbera arriva caldo e potente, intrecciato indistricabilmente agli elaborati riff di Manu Savu e alla martellante doppia cassa di Uffe Tillman. Il virtuosismo del progressive si fa melodia perfettamente orecchiabile.
Nella musica si snoda una narrazione in ritmi epici e sensazionali. I Crossing Eternity ci guidano tra dèi caduti, lande desolate ed energie naturali di tempi dimenticati. Il mondo in cui lo spirito dei viandanti vaga è un mondo vivo. Il viaggio si arricchisce di episodi dati dall’incontro con la natura e con altri uomini. La relazione è la risposta.
I Crossing Eternity non hanno brillato per originalità e di certo non l’avevano neanche in mente.
Impossibile non gradire le contaminazioni folk con cui hanno sporcato l’heavy metal di “Kingdom Come”. Al suono dei fiati è spontanea la rievocazione di brulle lande desolate, brughiere e foreste del nord Europa. “Dreams Fall” è ugualmente una ballata dai toni epici, che oscilla in una convulsa schizofrenia tra folk metal ed un più pacato pagan folk.
Il preludio di “Journey To The End Of Dreams” è avvolto in una disturbante psichedelia che si sviluppa in un ritmo forsennato. Farebbe risorgere i morti dall’aldilà. La traccia più completa di tutte sotto ogni singolo aspetto resta “Crossing Eternity”, un vero e proprio omaggio agli dèi dell’heavy metal.
“The Rising World” è un prodotto classico ben riuscito. I Crossing Eternity non hanno brillato per originalità e di certo non l’avevano neanche in mente.Tra riff infuocati, groove passionali, percussioni ipnotiche e linee di basso affatto scontate, il loro primo album si presta ad un ascolto sereno e affatto stucchevole. Siamo tutti pronti ad accogliere ad orecchie aperte il loro prossimo originale tributo alle divinità protettrici del metallo.
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CROSSING ETERNITY
THE RISING WORLD
15 giugno 2018
Rockshots Records
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