“Hey Jude” oggi compie la bellezza di 52 anni. Valicato il mezzo secolo, il celeberrimo brano dei The Beatles più che invecchiare sembra essersi eternato in un successo senza tempo. Era la prima volta che i baronetti del pop-rock si autoproducevano con la casa discografica Apple Records, quel distaccamento della Apple Corps, specializzata in artisti emergenti. Tra Abbey Roads e gli studi Trident avvenne la registrazione, sul finire di luglio. Era proprio il 26 agosto quando quel brano lungo la bellezza di 7 minuti e 11 secondi, forse il più lungo della loro produzione, usciva sul 45 giri negli USA. In Inghilterra sarebbe uscito il 30 dello stesso mese. La traccia ha raggiunto in pochissimo tempo la cifra stellare di 8 milioni di copie vendute.
Qual è il significato di “Hey Jude”?
Il 1968 è stato un anno complesso per i The Beatles. A John Lennon, nel mese di luglio, arriva la richiesta formale di divorzio da parte della tradita Cynthia Powell. Al ritorno dall’India, Yoko Ono era già incinta del primogenito Sean. “Hey Jude” nasce proprio in questo contesto. Paul McCartney, autore del testo, la dedica al figlio di John e Cynthia, Julian, incoraggiandolo a essere forte in quel momento. Inizialmente la canzone doveva intitolarsi “Hey Jules”. Insondabili sono le ragioni per cui il polistrumentista di Liverpool scelse deliberatamente di occultare un nome così vicino al quartetto delle meraviglie. Tuttavia, abituati come siamo al suono della dentale invece della liquida, non possiamo escludere del tutto motivi di eufonia metrica.
Il primogenito di John Lennon aveva solo 5 anni quando i genitori si avviarono verso il fatidico divorzio. Il pensiero di Paul McCartney per l’infante è di una tenerezza che scioglie il cuore. Rileggere il testo di “Hey Jude” alla luce del motivo d’ispirazione fa sorridere. Julian Lennon non avrebbe saputo immediatamente di essere il protagonista indiscusso di uno dei maggiori successi dei The Beatles. Sembra, però, si sia avverata l’augurio e la profezia di Paul McCartney. Non c’è solo un mondo di sofferenza sulle spalle di ‘Jules’ che ognuno di noi ha già cantato. Non c’è solo il peso del mondo sulle sue spalle, ma anche la spinta per andare avanti.
«Hey Jude begin,
You’re waiting for someone to perform with.
And on’t you know that it’s just you.
Hey Jude, you’ll do,
The movement you need is on your shoulder»