“Da Bomb” dei The High Jackers, è uno di quegli album che ascoltandoli già dalla prima volta non diresti mai che si tratta di un esordio. Band trasversale e decisamente sfuggevole nei confronti di incasellamenti di genere, non si risparmia neanche in quantità. Steve Taboga, Johnny Paper, Marzio “Scoot” Tomada, Fabio ” Fabulous” Veronese, Alberto “Pezz” Pezzetta, Pablo De Biasi. Ancora, Alan Malusa’ Magno, Andrea “Cisa” Faidutti, Filippo Orefice, Mirko Cisilino, Marco “Magic” D’orlando, Emanuele Filippi, Jeremy Serravalle. Sono loro i componenti che hanno preso parte alla realizzazione di “Da Bomb”. Ma quello che i The High Jackers ci fanno capire col loro esordio è che tra di loro non si sentono mai stretti.
“Da Bomb” è comunque un album abbastanza imponente nelle sue dodici tracce, tutte scritte e prodotte dalla voce Stefano Steve Taboga. Autore che non nasconde neanche una volta la forte influenza avuta sia dalla black music, come dimostrano “Going Crazy”, “Sunshine” e ancora “Paradise”, e soprattutto dalla scena rock degli anni Sessanta. The Beatles, The Who, The Rolling Stones risuonano in “Burgers and Beers” e “Stunned and Dizzy”. Ma ci sono anche Jimi Hendrix e James Brown che arrivano direttamente in “If I Don’t Have You” e in “Everybody’s Burning”. Ma non mancano suoni più moderni che trasportano “Da Bomb” direttamente ai giorni nostri, escludendo ogni atteggiamento nostalgico e conservatore.
I The High Jackers dimostrano con “Da Bomb” di essere una band trasversale e decisamente sfuggevole nei confronti di incasellamenti di genere
Coerenza e stabilità sono le grandi qualità che questa band dimostra di avere da subito. La folta formazione è flessibile all’interno di “Da Bomb”, e si presenta ora come duo ora come big band. Tutto in nome di un risultato che sia più puro possibile e che aderisca alla perfezione ai background musicale dei The High Jackers. Spaziando tra rock, blues, soul e R&B, “Da Bomb” è un compendio di generi e dimostra gusto e una conoscenza fine della storia della musica contemporanea. Ma niente di tutto questo risulta didascalico e privo di vita. “Da Bomb” nasce dai grandi nomi della musica internazionale, ma è metabolizzato dai The High Jackers in maniera totalmente personale. Un’identità forte la loro, e un album che non poteva essere suonato meglio.