Si parla tanto di lapsus freudiani, ma potrebbe non essere questo il caso. In questi giorni c’è una tempesta in corso nel panorama della musica italiana, e Morgan non ne è protagonista. Dal profilo di Noemi è partito un avallo a un post sui social piuttosto polemico. Proprio come Emma e Alessandra Amoroso, anche Noemi ha lavorato a un duetto in questo periodo, con il rapper Inoki. Un pollicione è scappato su una dichiarazione che non aveva buone parole per il singolo delle amiciane salentine. “Pezzo di cuore”, singolo uscito il 15 gennaio, veniva considerato un brano piuttosto commerciale, a differenza del featuring di Inoki e la cantante dai capelli rossi.
Emma e Alessandra Amoroso potevano non prendere molto bene la svista di Noemi
È un fan delle due vincitrici di Amici di Maria De Filippi ad aver sollevato la questione su twitter.
«Noemi che lascia il like a un commento contro Emma e Alessandra è la dimostrazione che l’invidia è ovunque. Soprattutto dalle donne che reputi amiche e con cui hai fatto dei concerti contro la violenza sulle donne e per il sostegno femminile»
La questione poteva farsi bollente, ma la cantante dai capelli rossi sceglie di non gettare altra benzina sul fuoco.
Ecco con che parole Noemi ha spiegato cosa sia realmente successo:
«Credo che questi commenti vadano nella direzione errata. Ho letto il post ed ero felice per l’elogio a Inokiness, non ne ho colto da subito il senso critico. Impossibile da pare mia muovere una critica verso due artiste e donne straordinarie! Il loro pezzo è stupendo, ascoltatelo»
Una giustificazione perfetta quella della cantante, che lascia il fan delle cantanti salentine senza parole. Non poteva mancare la risposta di Alessandra Amoroso, che ha sposato la versione di Noemi:
«Tranquilla Vero, siamo sicure io ed Emma che tu non abbia pensato al nostro Pezzo di cuore come una trovata commerciale ma solo una bellissima unione di due donne, due amiche nella musica. Tutto il resto è noia! In bocca al lupo a te per il tuo Sanremo! Viva la musica!»
Tuttavia, la falsa polemica lascia una domanda aperta. Non c’è niente di male nello scegliere di scrivere, produrre e interpretare una canzone commerciale. In tutti i generi esistono tracce più radiofoniche e orecchiabili, che possono assurgere a hit del momento. Che rientrano quindi nell’infamante etichetta di commerciale. Ogni artista dovrebbe sentirsi libero di esprimere nella forma che preferisce ciò che vuole comunicare al mondo. Sta al pubblico decidere di quale canzone intossicarsi. Iniziamo a chiederci, però, se in nome della sacrosanta solidarietà tra artisti e artiste sia necessario censurare ogni opinione. Dove sta la contraddizione tra la lotta per i diritti civili delle donne e la possibile espressione di un giudizio sull’opera di una collega?