“Echoes” è il primo EP per la band torinese Wicked Expectation, dopo i due full length “Visions” e “Folding Parasite”, rispettivamente datati 2015 e 2017. Sempre alla ricerca di nuove sonorità, questo nuovo lavoro della band racchiude quattro tracce di un sofisticato synth pop, più elaborato rispetto ai precedenti lavori. L’EP è anticipato dall’uscita di due singoli (“Face In The Mud”, primavera 2018, e la title track “Echoes” pubblicata lo scorso marzo) molto apprezzati . Riscontri molto positivi li sta avendo, in particolare, il secondo dei singoli estratti dall’EP, con tantissimi ascolti su Spotify, grazie alla freschezza del suo sound. Anche qui l’elettronica è predominante, intrecciando i suoni in armoniose ed eteree ambientazioni, lasciando l’ascoltatore immerso nei propri viaggi mentali, al di là della realtà. Non meno elettroniche sono le altre tracce, in cui le contaminazioni pop sintetiche sono molto marcate, con gradevoli echi di Massive Attack sempre dietro l’angolo.
L’elettronica è predominante, intrecciando i suoni in armoniose ed eteree ambientazioni
Le parti vocali di “Signs On A Wall” riportano la mente ai primi Depeche Mode, con quella delicatezza che dona al brano quell’aura di intangibilità. Questo lo si può riscontrare anche dalle dichiarazioni della band stessa, annoverando tra gli artisti preferiti anche Radiohead, Nine Inch Nails e i tedeschi Modeselektor. La traccia che chiude “Echoes” è “Those Feelings”, in cui i Wicked Expectation ci portano in territori ovattati, sintetici, accompagnati da un cantato femminile ammaliante. Questa è forse la traccia più sperimentale del disco, in cui le influenze shoegaze della band vengono fuori con più decisione, soprattutto nella parte cantata. Ci da’ sensazioni quasi dream pop, con atmosfere rarefatte, in cui l’introspettiva domina sul resto della composizione, aggiungendo un pizzico di vecchia guardia anni settanta. A differenza dei primi due album, “Visions” e “Folding Parasite”, completamente autoprodotti, questo EP, “Echoes”, esce sotto etichetta DoubledoubleU Records, con la promozione dell’agenzia VolumeUp.
Di “Echoes” possiamo assaporarne l’anima, capirne le intenzioni e continuare a sperare
Con questa evoluzione in ambito promozionale e a livello di produzione, si evince la crescita artistica della band, che porta allo scoperto un sound nuovo. Siamo curiosi di seguire i Wicked Expectation nei prossimi lavori, perché dalla loro formazione, avvenuta nel 2012, la crescita ci appare evidente, anche nello stile. Oggi la ricercatezza di un suono caratterizzante, fa’ della band torinese una bella realtà della scena musicale italiana, sia in ambito electro-synth che nel post-rock. L’armonia tra i componenti regala quella raffinata concezione di alternativo, non convenzionale, a cui purtroppo non siamo abituati, con troppi gruppi troppo uguali tra loro. La proposta dei Wicked Expectation, espressa in “Echoes” ci da’ la forza di continuare ad ascoltare nuova musica, consapevoli che qualcosa di differente è possibile. Anche se questo album contiene solo quattro brani, possiamo assaporarne l’anima, capirne le intenzioni, e l’apprezzare tutto questo ci mette in condizione di poter sperare.