Misterioso e introspettivo, stiamo parlando del primo album da solista del chitarrista e compositore Francesco Montanile che si intitola “Inside The Castle”. Uscito il 22 dicembre, “Inside The Castle” è un album strumentale volto ad indagare e sviscerare, attraverso ripetizioni e distorsioni, lati oscuri e sentimenti repressi. Francesco Montanile con la sua chitarra dà voce a nove peculiari brani che alternano sonorità ambient e fusion, il tutto armonizzato da sintetizzatori e basi ritmiche elettroniche. Originario di Avellino, il chitarrista e compositore bolzanino collabora in diverse formazioni musicali e compone colonne sonore dalle atmosfere ambient che fanno da sfondo per video-documentari. In “Inside The Castle”, infatti, si susseguono immagini e situazioni, avventurose storie che ogni ascoltatore prova a ricreare nella sua mente.
In quest’album non è difficile immaginare la natura dell’Alto Adige. Infatti, il chitarrista Francesco Montanile ha deciso di dedicare il videoclip “Nature Inside” al “Lago di Carezza”, un piccolo lago alpino situato nell’alta Val d’Ega. Dunque, un album anche molto intimo e personale. “Family Love” è un po’ come guardarsi dentro, riconoscere ciò che veramente siamo e cosa stiamo diventando; indagare sé stessi partendo dal proprio luogo di origine, dalla famiglia e dai primi maestri. Tra l’altro l’album “Inside The Castle” si ispira ai grandi chitarristi, oltre che alla natura rigogliosa dell’Alto Adige. E come non immaginare quelle alture, quel senso di apertura e di libertà, ma anche di momenti più buoi ed intensi, tenebrosi e duri.
In “Inside The Castle” si susseguono immagini e situazioni, avventurose storie che ogni ascoltatore prova a ricreare nella sua mente.
Come ad esempio nel brano “Flying” dove si entra in una sorta di labirinto, un gioco interiore dal quale bisogna uscire; e solo dopo aver affrontato il percorso, si può dire di essere giunti nella vera e propria natura interiore con “Nature Inside”. Più oscura e solitaria è la situazione che si viene a creare nel brano “Atmosphere”, per poi schiarirsi, rasserenarsi e rifiorire in “Evolution”: puliti, meditati e distesi sono i fraseggi. È la title track “Inside The Castle” a chiudere l’album; una sorta di presa di coscienza, lenta e riflessiva, sospesa e leggera, una folata di vento che invade tutto e porta via. L’album giunge al termine ed un altro viaggio è stato compito. Un consiglio per ascoltare quest’album: non abbiate fretta!