Completamente autoprodotto a fine 2017 e distribuito dalla Jolly Roger Records che ne ha curato il remixaggio, “QuasAr” è il nuovo concept album degli Aldi Dallo Spazio. Band nata nel 2015, Aldi Dallo Spazio riunisce i gusti e il talento di cinque ragazzi provenienti da Ravenna. Lontani dal relegarsi in un unico e limitante genere, il loro rock parte dagli anni d’oro della progressive per lasciarsi poi contaminare da linee psichedeliche, dal blues e anche dal funk. “QuasAr” è esattamente questo: l’incontro di diverse personalità e generi, in grado di creare un ibrido musicale che possa nascere dai grandi esempi del passato senza dimenticarsi di moderne influenze.
“QuasAr” è un vero e proprio viaggio on the road nella storia del rock. Ma quello che si capisce immediatamente ascoltando le cinque tracce è che non c’è velo di nostalgia nelle note degli Aldi Dallo Spazio. Semmai è palese quanto il rock sia in grado di entrare nel dna di un musicista, per poi plagiarsi in nuove identità uniche e personalità marcate. Meglio ancora, i cinque ragazzi non si risparmiano quando si parla di sfacciataggine, e rimarcano il diritto di poter mischiare le carte. Non c’è purismo né retorica in “QuasAr” ed è una caratteristica che entra a piede teso già nella prima traccia.
“QuasAr” degli Aldi Dallo Spazio è un vero e proprio viaggio on the road nella storia del rock
“Long Time Lover” inizia dando spazio alle influenze più chiare, dichiarando però da subito spazio ad altri generi. Il progressive rock riconducibile ai nostri PFM (Premiata Forneria Marconi), si unisce allora a ritmiche più dure e decisamente hard rock. E se “The Distance” pone l’attenzione più sulla batteria di Lorenzo Guarsigli, la terza traccia “Little Piggy Will” ripropone le chitarre come protagoniste assolute. “Santana (A Freedom Song)” si sporca di jazz e lascia lo spazio a “Epiphany”. Una canzone magniloquente nei suoi diciassette minuti e che necessita senza ombra di dubbio di più ascolti per coglierne ogni sfumatura.
Con questa ultima traccia, gli Aldi Dallo Spazio hanno decisamente messo il punto sulla loro identità che fin dall’inizio di “QuasAr” ha dimostrato di essere versatile e elastica. Non mancano certo i rimandi ai grandi nomi internazionali, dai Pink Floyd ai Genesis, o ancora Supertramp. Come l’ultimo brano, un medley magari, scelto per chiudere la scaletta di un concerto, “Epiphany” è quella canzone che riesce tutto in un solo momento a ricordare le tappe di questo percorso. “QuaSar” allora è un viaggio che gli amanti del genere non potranno non apprezzare, né chi è in cerca di emozioni forti potrà sottovalutare.