Sono passati 23 anni dalla tragica scomparsa di Jeff Buckley. Il leggendario cantautore diventato una leggenda con un solo album all’attivo (e due postumi) è stato una delle rivelazioni musicali degli anni ’90. Scomparso prematuramente con un doppio disco in lavorazione, Jeff Buckley è uno dei cantautori moderni più influenti della storia.
“Grace”, il testamento artistico di Jeff Buckley
Era il 1994 quando “Grace” venne al mondo. Un disco unico che sarà il vero testamento artistico di Jeff Buckley, per quanto il disco postumo a cui stava lavorando prima di morire contiene comunque molto materiale interessante. A oggi è uno dei dischi più apprezzati di sempre. Incluso nei 500 dischi migliori della storia da Rolling Stones e, addirittura, osannato da David Bowie, Jimmy Page, Robert Plant e Bob Dylan.
C’è molto da dire dietro un artista come Jeff Buckley. Il suo unico disco è pura ispirazione. Dieci canzoni che tra canti liturgici, intense ballate e il sound abrasivo degli anni ’90 straripano come un fiume in piena. “Grace” è un capolavoro senza tempo. La prova di forza di un artista che aveva già raggiunto un livello superiore ma che, con il tempo dalla sua, avrebbe potuto regalare molte altre perle.
Jeff Buckley è stato questo: una stella cadente che con il suo splendore ha illuminato il cielo e poi, troppo velocemente, si è spenta lasciandoci al buio. Quello che resta di questo artista, oltre al suo “Grace” e a una manciata di altre canzoni, è il suo essere un punto di riferimento per le generazioni future. Jeff Buckley è stato interprete del suo tempo e delle sue canzoni e con passione e naturalezza li ha raccontati nell’unico modo possibile: con il suo inconfondibile registro vocale.
Jeff Buckley, un fulmine a ciel sereno
Brani struggenti, altri rabbiosi e taglienti e altri ancora sfacciatamente soul è questa l’essenza che compone “Grace” e lo rende un percorso sonoro e concettuale che svela l’essere e la sensibilità di un artista che rimpiangeremo per sempre. Con questo disco Jeff Buckley si mette a nudo e ci fa guardare al suo interno, tra le pieghe e i tormenti del suo essere. Ed è un viaggio affascinante e doloroso, dolce ma anche rabbioso.
“Grace” è stato un fulmine a ciel sereno, come sarà per la morte di Jeff Buckley. Un qualcosa di completamente inaspettato, che quasi avviene per caso, per uno scherzo del destino. Quella notte del 1997 il cantautore scompare così come è venuto, in punta di piedi. Lasciandoci con il suo “Grace” e la consapevolezza di aver perso, troppo prematuramente, un pezzo importante della storia musica.
Nessuna cospirazione e nessun mistero dietro la scomparsa di Jeff Buckley, solo un tragico scherzo del destino a cui nessuno avrebbe mai potuto pensare. Ci restano la musica e le parole di un grande artista e la certezza di qualcosa che ci mancherà per sempre e di cui, in certi giorni, non possiamo proprio fare a meno.