Sostanzialmente quando si parla di Foo Fighters e di Dave Grohl, il pubblico si divide in due categorie (non stiamo qui a fare statistica, quindi prendetela alla larga). C’è chi pensa che i Foo Fighters siano una grande band che porta aventi una tradizione musicale, innovandola e rinnovandosi e chi invece pensa “Ah si, il batterista dei Nirvana“. Sono entrambe affermazioni giuste e, per l’appunto, il batterista dei Nirvana non nasconde mai il suo passato, anzi, ne parla apertamente.
Ovviamente, quando sei Dave Grohl e stai promuovendo il tuo ultimo disco, sai bene che le domande che ti verranno rivolte non saranno puramente promozionali. A distanza di vent’anni dalla morte di Kurt Cobain infatti l’argomento resta sempre attuale. E specialmente c’è sempre qualcuno che cerca di fare chiarezza sul loro rapporto e su scenari possibili al giorno d’oggi. Durante un’intervista per Apple Music il cantante non si è tirato indietro dall’affermare che secondo lui, oggi, i Nirvana sarebbero ancora in giro se non fosse successo quel che è successo a Kurt Cobain.
«Gli spettacoli stavano diventando più grandi, il pubblico stava aumentando, c’era più gente rimasta fuori dai concerti che quella dentro. Capivamo che stava succedendo qualcosa, ma non ci saremmo mai aspettati che sarebbe diventato tutto così grande»
Come sempre l’argomento si è spostato su quello che successe la fatidica notte del 5 aprile 1994. Ancora una volta, come ormai tutti i fan sapranno, Dave Grohl ha raccontato cosa ha provato in quel periodo. Il frontman non ha nascosto la sua delusione nell’essere consapevole che oggi i Nirvana avrebbero potuto fare grandi cose.
«Naturalmente, fu un’esperienza devastante. Alla fine uno dei più grandi dolori della mia vita è che i Nirvana non sono ancora qui oggi a fare musica. Sia che si chiamassero Nirvana o in qualche altro modo. È uno dei più grandi dolori della mia vita il fatto che Kurt non sia ancora qui per scrivere canzoni più incredibili perché è abbastanza chiaro che è stato benedetto con un dono. Penso sia giusto dire che è stato il più grande cantautore della nostra generazione. Sono molto orgoglioso di essere il suo batterista e suonare quelle canzoni ogni sera»
Insomma, se sei stato, o meglio, se sei il batterista dei Nirvana, non puoi che esserne fiero. Non puoi che impugnare le bacchette e continuare a suonare quei brani, che oggi sono ancora in cima alle playlist. Ma specialmente, non puoi essere consci del fatto che quel giorno la musica si è in qualche modo fermata e al mondo è stato tolto qualcosa di speciale.