È nell’effimera bellezza che si nasconde l’essenza di questo album. Uscito il 22 novembre “The Second”, è il secondo disco dei jazzincase ed include cinque inediti e sei cover. Se l’arte stessa è fonte di bellezza, i jazzincase sono riusciti ad andare in profondità unendo alla musica significati tanto profondi quanto attuali. La bellezza è la protagonista indiscussa: indagata, sviscerata e restituita attraverso un’analisi musicale ed emotiva. Gli jazzincase sono un trio di musicisti nato nel 2016 che affondano le radici nello smooth jazz, ma non solo; sperimentano continuamente la versatilità strumentale e comunicativa sia attraverso brani inediti, che con cover di brani noti nel panorama musicale.
Con i loro inediti – scritti sia in inglese che in francese – e con la loro musica in genere, cercano sempre di mantenere quella linea guida del jazz. Gli jazzincase sono un gruppo composto da KikiOrsi alla voce, Luca Tomassoni al basso e contrabbasso e Claudio Trinoli alla batteria. Dopo più di un anno dall’uscita dell’album “Bonbon City”, esce “The Second” una fusion di generi che, oltre al jazz, vanno dalla bossa, al pop, all’amabilissimo lounge e qualche sfumatura rock. Nell’ascoltare questo album si percepisce la volontà da parte del gruppo di portare il progetto verso più generi. La contaminazione è essenziale per i jazzincase per personalizzare non solo negli arrangiamenti, ma anche nel trasporto musicale e vocale di ogni singolo brano. E questo non solo per gli inediti, ma anche per gli editi.
La contaminazione è essenziale per gli jazzincase per personalizzare il trasporto musicale e vocale di ogni singolo brano
Passionalità e sentimento, che alla fine invitano a riflettere. Il disco è stato anticipato dall’inedito “Beautiful like me (a paper doll)”; in questo brano si sottolinea l’amore per sé stessi. Un tema profondo, a cui non sempre si pone molta attenzione: troppo spesso ci si lascia imprigionare e condizionare da quei modelli considerati perfetti, senza sentire veramente ciò di cui ha bisogno la propria anima e il proprio corpo. Questo brano racchiude un testo speciale, dedicato ad una storia vera, la storia di Julie che non ce l’ha fatta. Più in generale è dedicato a tutti quelli che, piuttosto che voler vivere, hanno dovuto vivere.
Una musica soft, delicata ed ondeggiante, racconta la bellezza di amare qualcun altro nel singolo “The game”: un gioco sottile ed impercettibile che fa nascere il sorriso e che rende tutto meravigliosamente colorato. È il sentirsi completi e non aver bisogno di altro. Dall’avvertimento, al sentimento del contrario, dalla fragorosa risata si sprofonda in riflessioni che vorremo sempre rimandare. La bellezza inganna e poi consuma, come quella descritta nel brano “Missis Hyde”: esiste, fa sognare, per poi scomparire e rimanere semplicemente un nostalgico ricordo. Questo brano è cantato in francese per enfatizzare e rafforzare l’interpretazione ed il significato.
“The Second” racchiude storie che vanno a curiosare nei meandri della realtà per scovare quel briciolo di bellezza
«No! Non è possibile! Scateno le tempeste ed è probabile che se passo dentro al vento mi posso spettinare e di ripettinarmi non mi va!»: malizia, ironia e una grinta tutta al femminile, caratterizzano e sublimano il brano “C’est un chat! (probable)”. “The Second” racchiude storie che fluttuano tra realtà e amore; più precisamente, storie che vanno a curiosare nei meandri della realtà per scovare quel briciolo di bellezza che si nasconde proprio nell’amore. Che sia in un gesto, in un ricordo o che sia l’amore per noi stessi, il tutto fa parte di un sentire condiviso a cui è impossibile sfuggire. I jazzincase sono riusciti ad andare oltre la realtà e a coglierne la bellezza, la stessa che ci fa tornare il sorriso, che ci rende, nonostante tutto, felici.