LUVESPONE, bentornato su Music.it! Dato che sei stato già protagonista delle nostre pagine e ci hai raccontato qualcosa di imbarazzante, questa volta vogliamo graziarti. Certo, però, se proprio ci tieni a raccontarcene un altro…
Che piacere ritrovarvi! D’altronde si dice che “si torna sempre dove si è stati bene”. I momenti imbarazzanti sono sempre tanti… come quella volta che non sapevo di avere in programma un live e, ad un’ora dal concerto, ho disdetto una cenetta romantica che avevo programmato da mesi. Ricordo che ho performato con un outfit diverso dal solito: ero in giacca, camicia e cravatta (che poi ho tolto per questioni di comodità). Il live è andato bene. Con la tipa, invece, non tanto.
Rivela ai lettori il luogo più strano dove hai scritto le tue canzoni e una canzone che ti sarebbe piaciuta scrivere.
Mi è capitato di scrivere in autostrada: stavo percorrendo un lunghissimo viaggio e a un certo punto ho sentito l’esigenza di isolarmi dalla compagnia per appuntare alcune importanti impressioni, necessarie alla stesura di un brano su cui sto finendo di lavorare. Sarebbe stato bello scrivere tante canzoni, come “Is This Love” di Bob Marley per dedicarla alle persone importanti della mia vita … però sono convinto che il rapporto con i big artists sia di imitatio/aemulatio: scegliere un riferimento per superarlo e arricchirlo con la propria autenticità e con il proprio stile.
Parliamo del nuovo singolo “Ubriachi fino alle tre (feat. Tarsia)”: cosa ricordi del momento e della situazione in cui avete iniziato a pensare e a scrivere questo brano?
Dall’uscita di “Time Taking Over”, la mia etichetta, Maqueta Records, ha giocato un fondamentale per la mia crescita artistica e professionale. Durante un “soggiorno” romano, mi ha fatto conoscere Tarsia, con cui è nata una splendida amicizia. Nel cuore della notte, in studio, stavamo parlando di tutta quella gente sempre pronta a criticare la nostra vita e a limitare i nostri sogni. Sentivamo la necessità di dire la nostra e di ribadire che siamo noi gli artefici della nostra vita. Questa idea è stata “sposata” anche dagli altri musicisti che hanno collaborato con noi: Fabio Greco, Orofino, Simone Polizzi e il ‘Maestro’ Fernando Alba. Si è accesa una scintilla ed è nata “Ubriachi fino alle tre”.
«Bisogna sempre essere ubriachi (…) Ma di che cosa? Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi» scrisse Charles Baudelaire. E a te, solitamente, di cosa piace inebriarti?
Sicuramente di vino bianco! Scherzi a parte: mi piace inebriarmi di persone che mi fanno stare bene e che mi danno le stesse vibrazioni positive della musica.
C’è un artista con cui vorresti assolutamente collaborare, perché?
Bella domanda! Ma momentaneamente non ti saprei dire con assoluta certezza.
Dall’esperienza con Tarsia, però, ho capito che la condizione fondamentale per iniziare una collaborazione sia quella di creare un legame: la sintonia tra gli artisti ti permette di dare al brano quel quid in più che poi fa la differenza.
Quanto credi sia importante, nell’era della grande retorica social, tornare a possedere il linguaggio, oltre che un preciso contenuto?
I social sono media, dei veri e propri mezzi di comunicazione, e in quanto tali bisogna saperli utilizzare e interpretare. Mi impegno quotidianamente a gestire i miei contenuti in modo adeguato e in relazione a ciò che voglio comunicare: la mia musica e l’attività ad essa connessa. Per il resto, dovremmo ricordare – sempre – di vivere una vita reale e che un post, un DM, una stories o un TIK TOK non potrà mai sostituire il valore di un abbraccio.
Da artista e uomo sensibile, quanto credi sia importante fare musica al giorno d’oggi?
Come ogni forma d’Arte, per me la Musica ha una funzione eternatrice. Ci vuole tanto coraggio per dare priorità alla Musica, soprattutto in un momento come questo dove le certezze sono veramente poche. Sono tanti i compromessi da pagare ma, in fondo, che cos’è una vita senza rischi?
Un libro, un film e un disco che LUVESPONE reputa imprescindibile per la formazione umana di ciascuno.
Un libro: “Il Principe” di Machiavelli per capire l’oscuro rapporto tra l’uomo e il Potere;
Un disco: “Legend” di Bob Marley affinché il suo messaggio continui a perdurare nel tempo;
Un film: “Perfetti Sconosciuti” perché, in fin dei conti, tutti abbiamo tre vite: una pubblica, una privata e una segreta.
Cosa c’è nel tuo futuro, e soprattutto, quando potremmo stringere un tuo album tra le mani?
Adesso che sto iniziando a dare forma ai miei progetti, un album potrebbe essere l’obiettivo per il futuro. Per il resto, sono un sostenitore del “qui e ora”.
“Qui e ora” voglio costruire una vita su misura per non rinunciare alle cose che amo.
LUVESPONE, siamo arrivati ai saluti, ma il finale spetta a te: saluta i nostri lettori con una delle tue citazioni preferite! Ti ringrazio per essere stato con noi e a presto!!!
«L’Amore libera e, nella libertà, si svincola.
Il Timore condiziona e, nel condizionamento, lega».
A presto.
LUV.