Diamo il benvenuto a Marcello Parrilli su Music.it! Per rompere il ghiaccio raccontaci un simpatico aneddoto legato alla tua carriera, o alla musica in generale.
Grazie, mi chiedi un aneddoto? Diciamo che ho cominciato a suonare quasi per caso, mi iscrissero nella sezione musicale della scuola media del mio paese, suonavo il violino. Da lì non ho più smesso, ho imparato a suonare altri strumenti, soprattutto chitarra e pianoforte. Poi Il Conservatorio, Il D.A.M.S., la scuola di Musicoterapia, concerti, dischi ecc… Adesso che guardo a Marcello Parrilli bambino che suonava il violino, mi rendo conto che la musica ha sempre fatto parte della mia vita. Fin da quando avevo dieci anni e mi sento fortunato.
Da poco è uscito il tuo nuovo album, “Moderne Solitudini”, con al centro il difficile rapporto tra le persone e l’amore al tempo di oggi. Ci racconti come è nato questo disco?
Ho cominciato a lavorare a questo disco circa due anni fa. Avevo scritto qualche canzone, e avevo voglia di riarrangiare anche alcuni pezzi che avevo inciso una decina di anni fa e di renderli più attuali. Mi sono reso conto che il disco che stavo scrivendo parlava d’amore. Amori vissuti, o solo immaginati… così il disco ha preso forma. Sotto la regia di Gianfilippo Boni ho registrato queste otto canzoni, con le batterie di Fabrizio Morganti e i bassi di Lorenzo Forti. Io ho suonato tutto il resto. Sinceramente sono contento di ogni parola e di ogni singola nota di questo lavoro.
Dopo un anno dal primo singolo, “Perso Nei Tuoi Occhi”, ad anticipare la release del disco ci ha pensato “La Resa”, il secondo brano estratto. Che ne pensi della fuga, della resa appunto, che spesso avviene troppo prematuramente, al cospetto di un amore non corrisposto?
Nel caso della canzone in questione non credo che sia “troppo prematuramente” (ride, NDR). Penso che in questo caso sia l’unico modo per liberarsi di una situazione nociva e distruttiva. Per volersi bene.
“Moderne Solitudini” è un insieme di emozioni e considerazioni sul concetto di amore, sui rapporti tra le persone e lo stesso.
L’amore è il motore che muove il modo. Senza di esso e senza la musica saremmo veramente finiti.
Il brano che da’ il titolo all’album fa riflettere, sia su noi stessi che sui nostri rapporti interpersonali. C’è scampo da questa società moderna che ci fa convivere con le innovazioni tecnologiche, ma che ci allontana gli uni dagli altri?
La tecnologia è una gran cosa, ma non dobbiamo abusarne e soprattutto non deve sostituire i rapporti umani. Deve rimanere un mezzo per migliorare la qualità della vita, non un mezzo che la stravolge e che ci rende più aridi e soli.
Quanto è importante per te “Cercando La Luna”, un tuo brano del 2009, tanto da esser rivisitato con nuovi suoni e riproposto in “Moderne Solitudini”?
Sinceramente credo che sia una delle più belle canzoni che ho scritto. Mi piaceva allora e mi piace ancora di più adesso con la nuova veste, perciò penso che sia importantissima. È una canzone che mi accompagna da molto tempo ormai.
Marcello Parrilli non è solo un musicista. Oltre essere un bravissimo polistrumentista, ti sei laureato in D.A.M.S. (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo), sappiamo che ti cimenti anche in musicoterapia, giusto?
Si, mi sono diplomato circa dieci anni fa al corso quadriennale di musicoterapia di Assisi e da allora lavoro come musicoterapeuta in vari ambiti. Prevalentemente mi sono specializzato con anziani in R.S.A. e malati di Alzheimer. Non sto qui a spiegarvi l’importanza della musica nella relazione di aiuto. La musica è un canale privilegiato per entrare in contatto con chi ha difficoltà ad esprimersi con la parola e formulare discorsi di senso compiuto. E non c’è cosa più bella di aiutare l’altro attraverso il suono, la relazione e soprattutto la musica.
Ci piace conoscere i nostri ospiti anche al di fuori del proprio mondo artistico, e spesso chiediamo come passano il tempo libero. Tu, per esempio, se non sei immerso nella musica, cosa fai con piacere?
Ultimamente ho veramente poco tempo libero. La mattina insegno musica alle scuole medie e il pomeriggio lavoro come musicoterapeuta in R.S.A. e spesso il fine settimana faccio concerti. Però posso dirvi che sono appassionato di cinema e quando ho una serata libera mi piace vedere un bel film. Rigorosamente d’autore. Se poi ho una mezza giornata libera mi piace andare nella casa di campagna dei miei genitori. È un bellissimo mulino ad acqua, lì ho anche i miei gatti e mi rilasso in loro compagnia. Adoro viaggiare, ma per questo devo aspettare le ferie.
Ci sono delle date già fissate in cui possiamo venire a seguire Marcello Parrilli, per la promozione di “Moderne Solitudini”, dal vivo?
Si certamente, suonerò il 24 novembre alla Gelateria Vivaldi di Firenze accompagnato da Carlo Ciulli al cajon e Antonio Mereu al basso. In occasione della rassegna Salotto Cantautori ideata da Vito Musichitiello, cantautore di Forlì col quale dividiamo il palco ormai da qualche anno. Insieme a noi ci sarà anche Riccardo Maffoni, bravissimo cantautore di Brescia che i più ricorderanno perché è stato vincitore di Sanremo giovani nel 2006. L’1 dicembre suoneremo invece all’Hangar di Firenze, sempre in formazione acustica.
Marcello Parrilli, le nostre domande sono terminate, ti salutiamo e ringraziamo per averci concesso un po’ del tuo tempo. Lascio a te lo spazio per aggiungere ciò che vuoi e, magari, per fare un saluto ai tuoi fan e alle persone che seguono Music.it.
Grazie per la bella intervista. Vi invito a seguirmi sul mio sito www.marcelloparrilli.com e sul mio canale YouTube. Potrete trovarvi tutti i miei video e anche l’ultimo video del singolo “La Resa”. Un abbraccio grande a tutti e viva la musica, sempre.