Marlon presenta “Sunken Worlds”, sua ultima fatica in studio uscita a un anno del debut album “Musings from The Rearview”.
A un primo impatto ci troviamo davanti a un disco folk-rock di buona fattura. Un sound classico che attinge a piene mani dai due generi, restando saldamente ancora a queste sonorità.
Che si tratti di un pezzo più ruvido o che si tratti di una ballad, Marlon presenta uno stile riconoscibile costruito sulla sua inconfondibile voce profonda e la scelta di suoni caldi e vintage.
Marlon, la classicità inconfondibile del folk-rock
Quello che stupisce di “Sunken Worlds” è la grande cura con cui è stato realizzato. Un brano alla volta vengono alla luce arrangiamenti impeccabili e, soprattutto, grande attenzione verso le linee melodiche, soprattutto della voce e dei cori.
Abbiamo parlato della classicità di Marlon ed è proprio questo uno dei punti di forza di questo artista. I brani sono tutti affini a esperienze sonore ben riconoscibili, ma vengono impreziositi dal carattere e dal carisma di questo artista e della sua band.
Un disco che resta coerente, ma che non ama ripetersi. Nonostante il genere decisamente battuto, Marlon e la sua band riescono a stupire e ad evolversi in ogni brano. Restando saldamente ancorati al loro sound ma lavorandolo a proprio piacimento.
“Sunken Worlds”, un disco fresco e affascinante
Non siamo davanti a un disco che “rimpiange” il folk-rock di una volta. “Sunken Worlds” attinge a piene mani dal genere ma lo plasma a immagine e somiglianza di Marlon, dando vita a una classicità fresca e affascinante.
Altra cosa decisamente positiva di “Sunken Worlds” è il suo potere di restare subito in mente. I nove brani che troviamo nel disco si attaccano alla mente dell’ascoltatore e restano marchiati a fuoco. Un po’ per le irresistibili melodie, un po’ per il grande talento di Marlon e soci, questo disco non si dimentica facilmente.
In un periodo di singoli veloci e passeggeri, è sicuramente un valore aggiunto trovare un disco come questo. “Sunken Worlds” è qualcosa di non volatile e in grado di restare impresso.
Diciamo la verità, Marlon è un artista che suona per davvero e questo disco ne è la prova. Siamo davanti a un buon disco folk-rock alla vecchia maniera e tanto ci basta. Non servono artifici o strizzate d’occhio, ci bastano le buone e vecchie chitarre che sanno quello che fanno.
“Sunken Worlds” un disco solido di carattere
Marlon è un grande artista e ha saputo costruire un disco solido e di carattere. “Sunken Worlds” si ascolta con immenso piacere e fa venire voglia di ricominciare dopo ogni ascolto.
Se siete alla ricerca di un disco classico, dove le sonorità di una volta tornano alla luce rinnovate e rinvigorite, allora “Sunken Worlds” è quello che fa per voi.
Un disco del genere in un paese diverso (e forse in un tempo diverso) avrebbe potuto fare davvero la differenza. Ottimo lavoro, senza altro da aggiungere.