intervista per Mattia Caroli & i Fiori del Male su Music.it
intervista per Mattia Caroli & i Fiori del Male su Music.it

MATTIA CAROLI & I FIORI DEL MALE: “Abbiamo scelto un sound elettronico”

Diamo il benvenuto a Mattia Caroli & i Fiori del Male su Music.it, oggi parleremo del nuovo singolo “La Mia Generazione” uscito lo scorso 2 ottobre e di qualche curiosità su questa giovane formazione. Ma prima di cominciare con le formalità che ne dite di raccontarci qualche aneddoto imbarazzante proveniente da una delle vostre date?

Ciao, in primis vogliamo ringraziarvi per quest’intervista, di episodi ne sono successi tantissimi, per esempio una volta a Berlino a fine concerto dovevamo caricare e tornare in albergo, eravamo cotti da due settimane di tour. Abbiamo chiesto indicazioni a un paio di ragazze che ci hanno guardato, poi hanno guardato il barista, al che gli abbiamo chiesto nuovamente indicazioni, altro sguardo al barista, poi ci contano (eravamo 7) e dicono al barista: «7 shots di Rum».

La vostra formazione è attiva dal 2017, ma da dove sbocciano questi Fiori del Male? Qual è la storia del vostro incontro?

Siamo tutti amici d’infanzia, abbiamo iniziato come tantissime band suonando i Pink Floyd e i The Doors nel garage di casa, poi abbiamo iniziato a scrivere brani nostri e molto è successo… ed eccoci qua!

La vostra musica si riconosce per l’utilizzo del sassofono ed altri strumenti che solitamente non si associano al rock, quale è il vostro concetto di “organico”?

Pensate che qualche tour l’abbiamo fatto con un nostro amico che suonava sia il sax che il fagotto, ve lo immaginate un gruppo rock col fagotto che fa i soli distorti tipo Jimi Hendrix? L’organico essenzialmente varia a seconda del tipo di concerto o tour che affronteremo, di norma è composto da tromba, percussioni, strumentini vari, chitarra e voce.

Nel 2017 avete suonato in lungo ed in largo per tutta l’Italia, e non solo. Quali sono state le date che portate nel cuore?

Difficile ricordarsi tutte le date, sicuramente non dimenticheremo mai la presentazione dell’ep all’auditorium Parco della Musica di Roma

Quali sono gli artisti che ispirano la vostra musica? Vi è mai capitato di incontrarli e/o dividerci il palcoscenico?

Ce ne sono un casino, come dicevo i grandi classici del rock,  ci piace anche molto Pete Doherty, Nick Cave, Jonathan Wilson, gli Arctic Monkeys… Abbiamo conosciuto personalmente Pete Doherty e ci abbiamo passato una serata, scambiandoci anche il cd. Momentone… Stessa cosa ci è successa con Vinicio Capossela, proprio agli inizi. Poi c’è stata una serata di beneficenza organizzata da Raul Bova allo stadio e là c’erano tutti ma proprio tutti i cantanti mainstream italiani, da J-ax a Giusy Ferreri.

Parliamo del vostro ultimo singolo “La Mia Generazione” disponibile su tutti i maggiori servizi di streaming e in rotazione radiofonica. Sembra evidente che questa sia una canzone di denuncia verso un’alienazione crescente causata da quell’apparato che chiamiamo “media”. C’è un messaggio di positività o è una semplice descrizione di un fatto?

C’è sicuramente un aspetto profondamente negativo ma da contraltare proponiamo le storie d’amore che diventano un simbolo di resistenza, infatti la copertina dell’EP saranno due amanti che tolgono la maschera della realtà aumentata in un mondo in cui tutti la indossano.

Questo nuovo singolo è il primo brano che Mattia Caroli & i Fiori del Male scrivono in lingua italiana; oltre a questa novità il tutto sembra suonare come qualcosa di completamente nuovo ed inaspettato rispetto ai lavori precedenti. Un utilizzo della voce filtrata, la prevalenza di un sintetizzatore, il rimando alla synthwave. Come mai questo cambiamento?

Viaggiando, conoscendo tanti musicisti diversi ci siamo ispirati alle loro sonorità e per descrivere questo mondo tecnologico e la freddezza delle metropoli, il rumore prodotto da una grande città, abbiamo deciso di utilizzare un sound elettronico ispirandoci molto ai Depeche Mode e agli Arcade Fire.

Quali sono i segreti dietro agli arrangiamenti e ai mix dei vostri brani? Da dove prende origine il sound del brano?

Il segreto sta nel gran lavoro fatto con Leo Pari che ci ha prodotto il brano, con lui abbiamo mosso i primi passi verso l’elettronica. Il mix l’abbiamo fatto insieme a lui e a Jesse Germanò a Roma, un’esperienza meravigliosa che ci ha fatto crescere tanto.

“La Mia Generazione” è anche un videoclip distopico diretto dal regista Giacomo Verde, vi va di raccontarci qualcosa su questa importante figura della videoarte italiana?

E’ stata un sogno poter lavorare con Giacomo Verde che ci è stato consigliato da un esperto di videoarte di nostra conoscenza, tutto è avvenuto in modo naturale, Giacomo ha capito il pezzo e la filosofia che lo strutturava, il risultato ha ulteriormente accresciuto il significato del brano, poi l’anteprima su Rolling Stone Italia…

Ora che tutto, ancora una volta, sembra rallentare lentamente e di concerti dal vivo neanche l’ombra, come organizzerete il vostro lavoro?

Per noi è sempre un dramma perdere 80 concerti e quasi un anno di stop dai tour, stiamo lavorando all’ep e ad altre produzioni. Speriamo si riparta presto perché l’arte non è un divertimento, ma un’industria che da lavoro a milioni di persone. L’arte è lavoro.

Grazie mille a Mattia Caroli & i Fiori del Male per essere stati con noi, speriamo di poter tornare presto sopra, o sotto, al palco. Le ultime righe sono tutte per voi, fate un bel saluto a tutti i vostri fan.

Grazie di cuore per l’intervista, salutiamo tutti voi. A presto.

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