C’è un motivo per cui i The Beatles sono passati alla storia come i Fab4. Nel 1969 non avrebbero scommesso sul successo di “Yellow Submarine”. La bassa considerazione dei The Beatles rispetto a uno dei più grandi capolavori è motivata dal contesto di produzione e scrittura dello stesso. “Yellow Submarine” fu loro commissionato come colonna sonora dell’omonimo cartone animato. Inoltre, sarebbe uscito solo due mesi dopo The White Album, “The Beatles”: il disco delle meraviglie. Nell’arco di poche settimane i The Beatles contendevano il primo posto a se stessi nelle classifiche mondiali degli album più ascoltati.
“Yellow Submarine” dei The Beatles contiene in tutto 15 tracce, di cui quattro inedite e due già pubblicate
Si parla, ovviamente, del singolo “Yellow Submarine” e “All You Need Is Love”. Sul secondo lato del disco, invece, sono stati registrati brani orchestrali di George Martin, produttore della band. In un primo momento la titletrack subì gravi accuse. Ad essere portata davanti al tribunale della critica fu il testo di “Yellow Submarine”, in quanto non poteva essere stata scritta se non sotto effetto di un trip di LSD. Paul McCartney sconfessò questa teoria. Sembra abbia fatto uso di suddetta sostanza una vola nella sua vita, nel 1967. L’autore di “Hey Jude” disse di averla scritta pensando alle filastrocche cantate per fanciulli.
Ma non è solo l’ipnotica struttura a filastrocca a suggerire l’aiuto di stupefacenti nella composizione. Probabilmente uno dei motivi che spinse la critica a muovere quella accusa a Paul McCartney di risiede nelle particolari scelte rumoristiche che avvolgono “Yellow Submarine”. John Lennon inserì suoni di campane e intere sequenze di parole in lingue diverse dall’inglese. In una versione del 1966 veniva pronunciato persino qualche lemma tedesco. Uno dei punti di forza di “Yellow Sumarine” risiede, probabilmente, nella timbrica vocale di Ringo Starr. Sembra che per permettere al batterista dei The Beatles di avvicinarsi a un microfono senza fare danni fosse necessario scrivergli canzoni su misura. Paul McCartney e John Lennon, quindi, gli confezionavano abiti armonici che Ringo Starr poteva indossare senza fatica.