Morgan: "i trapper sono agghiaccianti, se la fanno sotto" • MUSIC.IT
Marco Castoldi, in arte Morgan
Marco Castoldi, in arte Morgan

Morgan: “i trapper sono agghiaccianti, se la fanno sotto”

Un Morgan senza freni all’auditorium Alfano di Sanremo con l’orchestra sinfonica di Sanremo.

“La musica pop oggi in Italia è un po’ povera, carente dal punto di vista armonico, musicale e della composizione”. Secondo Morgan “l’armonia è la parte più importante, una canzone è bella quando ha begli accordi e bella melodia. L’arrangiamento è qualcosa che si mette sopra”.

Il problema è che oggi “il pop in Italia ha povertà di visione, non sa innovare, usa quattro o cinque accordi, sempre quelli”.

E il Festival di Sanremo?

“Mi manca di vederlo da cantautore solista, perché sono stato tirato per la giacchetta da tutti in questi ultimi anni: Achille Lauro, Bluvertigo, Bugo. Da solo non ci sono mai andato”.

Sente che il pubblico lo percepisce in un modo “deviato rispetto a quello che sono. Con il maestro Angelo Valori e con l’orchestra sinfonica faccio qualcosa che mi appartiene molto più che andare in televisione, qualcosa che sinceramente non mi rappresenta”.

Sul rap premiato al premio Tenco (Marracash ha vinto la Targa Tenco come “Miglior album in assoluto” con “Noi, Loro, Gli Altri”) ha detto: “L’hip hop è molto interessante come scrittura del testo e invenzione metrica, anche se armonicamente non esiste. Siamo nel 2007-2008: mi piacevano Cosmo e Dargen D’Amico, che quindici anni fa ho portato nel palmo di mano. Poi, però è peggiorato. Oggi non me la sento più di dire che i cantautori sono sostituiti dai rap. Avevano un’occasione che non si sono giocati bene. Potevano diventare i nuovi poeti e letterati, i nuovi Kerouac e Pasolini. Marracash e Fabri Fibra sono gli unici che hanno mantenuto un po’ di potenziale, ma i giovanissimi trapper o rapper che siano secondo me sono agghiaccianti. Non riescono a dire niente, non hanno coraggio, si cagano addosso. Dove è il cantautore che è contro tutto?

Su se stesso

“Di me dicono solo stronzate, si parla di scandali, invece io non sono solo uno che fa polemica, sono un libertario”. Però quando gli è stato chiesto di Cristina D’Avena che ha cantato come lui con la Sinfonica, non si è trattenuto: “Non so quanto avrei dato per vedere gli arrangiamenti di certe sigle dei cartoni animati fatti con l’orchestra sinfonica: un’operazione culturalmente e musicalmente molto bella”.

Ha quindi lasciato un messaggio sul guest book dei funerali laici di Vittorio De Scalzi, il fondatore dei New Trolls morto il 24 luglio a Imperia: “Non ho ancora realizzato che non sei più con noi fisicamente ed è quello che mi fa più impressione”.