Storico e musicologo statunitense, Richard Taruskin era un critico musicale pungente e polemico. Nella sua vita artistica ha messo in crisi numerose ‘certezze’ della storia della musica classica, offrendo i suoi saggi innovativi. Taruskin è morto in California, nell’ospedale di Oakland, a 77 anni. Era malato di un tumore all’esofago, come ha raccontato la moglie, Catherine Roebuck Taruskin.
Chi è Richard Taruskin
Era professore emerito alla Università della California di Berkeley. Lì ha insegnato teoria dell’esecuzione musicale, storia della musica dei secoli XIX e XX e teoria e analisi musicale. Taruskin era anche specializzato in musica russa, ed è stato il creatore di numerose ricerche musicologiche, tra cui l’ampia raccolta in sei volumi The Oxford History of Western Music.
I suoi scritti hanno rappresentato una rottura nel campo della musicologia. Tra i suoi libri in italiano figurano “Le sacre du printemps. Le tradizioni russe, la sintesi di Stravinsky” (Casa Ricordi, 2002) e “Musorgskij. Otto saggi e un epilogo” (Astrolabio Ubaldini, 2014).
Nato a New York il 2 aprile 1945, Taruskin è stato definito da uno dei suoi più eminenti colleghi “uno dei pochi grandi cervelli del campo, che con ogni evidenza torreggia su qualsiasi altro musicologo della sua generazione”. Dopo una laurea e un periodo di insegnamento alla Columbia University, dal 1987 ha insegnato musicologia a Berkeley. Per un lungo periodo ha affiancato alla sua attività didattica una pratica professionale di esecutore come violista da gamba e direttore di coro.
E’ autore di numerosi scritti di critica militante raccolti in vari volumi. Taruskin è stato un profondo conoscitore della letteratura storiografica e critica, oltre che della lingua e dell’universo culturale russo, dotato di una rara sicurezza analitica, in grado di penetrare in profondità nel materiale originario e nelle fonti inedite, di muoversi liberamente nel vasto continente che è la musica popolare russa.