KiwiBalboa, band indie-rock genovese, nasce nel 2014 e quattro anni dopo pubblica l’album “Natale in Argentina” per Overdub Recordings. La direzione artistica è stata gestita da Davide Autelitano, voce e basso dei Ministri. Nel mentre, poi, hanno suonato live nel Nord e Centro Italia con l’ep “Tre buoni motivi”.
Ma chi sono i componenti dei KiwiBalboa? Tommaso Dogliotti (chitarre e voci), Stefano Previtera (basso e voci) e Amedeo Marci (batteria). Tre musicisti con l’intento di scoprire un nuovo mondo con tutti gli eventuali problemi.
Nei dieci brani presenti in “Natale in Argentina” si avverte l’esigenza di raccontarsi e di affrontare tematiche d’attualità come l’integrazione dello straniero nelle nostre vite. Prima, tutto ciò che era considerato diverso non appariva negativo mentre oggi, sarà per colpa della politica, si ha quasi paura ad aprire le braccia verso l’altro.
KiwiBalboa: «Arriverà De André vestito da cristiano con un occhio di vetro e un mitra americano. Arriveranno i rapper con le ali di gabbiano, e ci saranno i preti coi manganelli in mano»
I KiwiBalboa hanno deciso di anticipare l’uscita del primo disco con due canzoni rappresentanti dell’intero progetto per tematiche e sound: “Cavalieri Jedi” e “Magari No”, la prima più spensierata e casinista ma con frasi ad effetto che non vanno via dalla testa mentre la seconda, più riflessione e individuale eppure positiva perchè la paura di essere giudicati ci spinge verso cose migliori.
I testi risultano essere volutamente semplificati per aderire al meglio ai suoni che restituisco valore alla concezione indie più autentica. Ascoltando tutte le tracce di “Natale in Argentina” è sembrato di essere esattamente sotto il palco con una birra e i capelli che fluttuano da una parte all’altra, per poi arrestarsi durante “Ponte Garibaldi” e “Mille”.
Insomma, i KiwiBalboa all’interno di “Natale in Argentina” hanno inserito ciò che sono in questo momento e il presentimento che vien fuori è che ne sentiremo parlare. In giro, c’è gente che suona bene e che sposta l’asticella riportandoci verso un rock puro. Chissà se abbiano come riferimento i Negrita poichè la title track, posta a chiusura dell’album, ricorda le loro vibrazioni.