ON THE MOON: “Andiamo tutti insieme contro ogni ostacolo, dentro e fuori”
Gli On The Moon.
Gli On The Moon.

ON THE MOON: “Andiamo tutti insieme contro ogni ostacolo, dentro e fuori”

Benvenuti On The Moon sulle nostre pagine. Non ci piace essere troppo formali. Iniziate raccontandoci qualcosa di voi che non troveremmo nelle biografie ufficiali.

Ciao a tutti e grazie per lo spazio che ci dedicate. Nelle interviste accenniamo spesso ad un nemico comune grazie al quale abbiamo conosciuto il nostro chitarrista Giulio, l’ultimo arrivato in un trio già consolidato. Ci sbilanceremo dicendo di aver ricevuto un’offerta molto appetibile da una realtà molto conosciuta in Italia. Abbiamo rifiutato entrambi per questioni di valori e principi personali. Quest’esperienza ha fatto sì che ci conoscessimo e iniziassimo a lavorare insieme.

Il vostro è un quartetto perfettamente rodato. Ma se è vero che gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, come è stato possibile rendere così armonioso il vostro rapporto?

Perché siamo tutti sulla Luna! Scherzi a parte, la verità è che siamo andati d’accordo fin da subito, anche grazie al nostro obiettivo comune. Quando tieni a realizzare qualcosa con tutte le tue forze e tutto il tuo impegno, non conta essere donne o uomini, avere più o meno esperienza. Certo, i litigi e le divergenze ci sono, come nelle migliori famiglie, ma vanno lasciati fuori dalla sala prove.

Voi quattro avete diversi background, ma siete riusciti a creare un genere piuttosto inedito per la musica contemporanea in lingua italiana. Come vi ponete all’interno del vasto oceano del genere indie che oggi va per la maggiore?

Innanzitutto ti ringraziamo perché riteniamo ciò che hai detto un gran complimento. Mentiremmo se dicessimo di non aver cercato di creare qualcosa di nuovo che, seppur con influenze più o meno evidenti, fosse qualcosa di diverso. E quindi ci sentiamo di dire che l’obiettivo è sempre stato fare ciò che ci veniva spontaneo. Non ci siamo prefissati un genere in cui rientrare o delle caratteristiche particolari da rispecchiare.

A proposito, ci sono degli artisti italiani a cui si ispirano gli On The Moon?

Ce ne sono molti. Anche perché, come giustamente dicevi, abbiamo quattro background diversi. Di conseguenza i nostri ascolti non sono da meno. Spaziamo dal cantautorato italiano degli anni ’60 e ’70, base necessaria a comporre musica in italiano, per passare alla scuola indie italiana. Band come Zen Circus,Tre Allegri Ragazzi Morti e artisti più recenti come Motta, Canova, Calcutta e Coez, dei quali abbiamo anche riarrangiato qualche brano a noi caro.

E tra gli internazionali?

Ognuno di noi ha diversi artisti preferiti che, anche se appartenenti a generi diversi e all’apparenza incompatibili, sono in realtà terreno fertile e fonte di ispirazione. Parliamo per esempio di Red Hot Chili Peppers, John Mayer, The Wombats e Paramore.

Perché avete scelto proprio il singolo “Non Esisto” per presentarvi al pubblico?

“Non Esisto” è il brano d’apertura del nostro EP. Riteniamo che sia quello che più racchiude ciò che volevamo trasmettere nel nostro primo lavoro discografico. Ci rappresenta al meglio.

“Non Esisto” parla dell’eterna lotta tra i propri desideri e la paura di fallire. Una paura, credo, universale. Vi ritrovate tutti in questa descrizione o siete più spensierati nelle vostre decisioni?

Come hai detto, la riteniamo una paura che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita. È importante però andare oltre per ottenere quello che si vuole. In un certo senso è quello che stiamo facendo noi. Andiamo tutti insieme contro ogni ostacolo, che venga da fuori o dentro di noi, per riuscire ad esprimerci e far conoscere la nostra musica.

Il videoclip è in questo senso esaustivo. Come è arrivata l’idea e quindi la realizzazione?

Alla base di tutto c’è stata la frase “Io non esisto, nemmeno sullo specchio”. L’idea di non riconoscere la propria immagine riflessa è stata infatti l’origine di tutto il testo del brano. Il videoclip è stato interamente ideato e realizzato da noi. È stato un passaggio naturale, esprimere questo concetto nella canzone e poi riportarlo nel video. Abbiamo personificato in una sorta di gemella cattiva le voci interiori che ci impediscono di credere in noi. E ogni tentativo di fermarci diventa non più mentale, ma fisico, così da risultare ancora più evidente, debilitante e difficile da ignorare. In questo modo viene anche sottolineata la forza di volontà necessaria a superare tutto questo e a diventare più forti e consapevoli.

Cosa dobbiamo aspettarci dal resto di “Episodio 1”, il vostro EP di esordio?

Gli altri brani di “Episodio 1” contribuiscono equamente a descriverci, spaziando in diverse direzioni, dalle più aspre alle più sensibili. L’intero EP rappresenta lo spettro delle nostre personalità e influenze in tutte le loro sfaccettature. Quindi per conoscerci davvero è necessario ascoltarlo interamente.

Utilizziamo l’ultima domanda come una lavagna vuota. Cari On The Moon, riempitela con quello che volete!

Per quanto possa suonare banale, ci teniamo a ribadire il nostro invito ad ascoltare e sostenere gli artisti indipendenti italiani. Come dicevi prima, negli ultimi anni questa corrente ha potuto godere di più attenzione, mediatica e di pubblico. È compito di tutti far si che non sia un fuoco di paglia. Vi ringraziamo nuovamente per questo spazio. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci sostengono, soprattutto Alka Record Label che ha creduto in noi.

https://youtu.be/xc3fEZx33WQ