Ciao Mattia Pattoni, sono felice di scambiare due parole con te insieme ai lettori di Music.it! Iniziamo raccontando un aneddoto imbarazzante sul tuo conto, facci sorridere!
Ciao Marzia, ciao a tutti, un aneddoto imbarazzante? Pattoni non é il mio cognome!
Andiamo direttamente al sodo: a marzo è uscito l’ album d’esordio “Oceano, ora”, che segna il tuo battesimo nel mondo del cantautorato italiano. Quanto ci è voluto per completare questo progetto?
Pochissimo tempo per la scrittura dei brani ma moltissimo tempo per trovare il coraggio e il modo per raccontare questa storia. I brani sono nati in circa un paio di mesi, senza pensarci, dopo due anni è uscito il lavoro finito!
“Oceano, ora” è stato anticipato da tre singoli che hanno subito ottenuto tantissimi ascolti! Ti aspettavi questo successo?
Non mi aspettavo niente per cui tutto il riscontro positivo di amici e non mi fa davvero molto piacere!
Le 9 tracce dell’album sono un po’ la “fotografia” della tua vita: racconti emozioni, paure, gioie. C’è una traccia in particolare alla quale sei più affezionato?
I pezzi del disco sono tutti nati nello stesso periodo, in un momento un po’ particolare. Sono legato ad alcune frasi, quelle che quando pronunci ti fanno ritornare esattamente nel posto in cui hai vissuto quella cosa, tipo «ho messo le mani in tasca / per invitarti a venire a vedere / com’è che si sta qui giù in fondo / negli abissi del mare profondo». Rendo l’idea?!
Fare musica è sempre stata la tua vocazione? Hai qualcuno in famiglia “del mestiere”?
Credo di essere il classico adolescente sedotto dalla musica! Dalle medie in poi ha sempre fatto parte di me, della mia ricerca.
Se potessi dare un consiglio a qualche altro giovane come te, desideroso di intraprendere questa strada, quale sarebbe?
Al momento ne ho due: rimani puro e non tenerti. Gli altri devo ancora scoprirli!
Una domanda forse banale, ma che alla fine non lo è mai davvero: cos’è per te la musica? Descrivimelo!
È un abbraccio sincero, un porto sicuro dove approdare e passare la notte.
La nostra chiacchiera termina qui, Mattia Pattoni. Lascio le ultime righe a te! A presto!
È stato un piacere, un abbraccio.