Coraggio e voglia di fare bene. Uniti ad una buona vena compositiva, danno vita ad un bel disco d’esordio per il giovane artista rumeno Rareş. Il classe ’97, nasce a Birlad ma viene adottato dal nostro paese, dapprima da Venezia per poi trasferirsi a Bologna studiando musica elettronica al Conservatorio. Il debut album si intitola “Curriculum Vitae”, con release date 6 marzo 2020 per l’etichetta Needn’t, ed è un disco interessante per i suoni puliti. Niente artifizi. Un disco suonato veramente, avvalorato dalla bella interpretazione del giovane Rareş, dal piglio soul, voce calda unita a chitarre lineari e poco digitale. Ad anticipare l’uscita di “Curriculum Vitae” di Rareş si sono susseguiti “Io Non Ho Parole In Più” e “Calma”, fino al più recente “Spalle Più”. Il primo brano è un inno alle chitarre, una dichiarazione d’amore in piena regola, ed il secondo è inizialmente caratterizzato da schivi riff di chitarra.
Rareş mette in risalto tutto il suo amore per la forma canzone, con note blues, black e soul
Proseguendo con l’ascolto di “Calma” ci ritroviamo avvolti da una forte emozionalità, come se i riff dell’inizio fossero serviti ad accompagnarci dolcemente verso ritornelli soul. “Maldestra” è una lenta e malinconica ballad, dal sapore rhythm and blues, alla Bill Withers, un neo soul intimo, eseguito utilizzando poche e decise note. Bellissima la forma di “Distanze Danze”, una canzone in cui Rareş mette sul piatto tutta la sua passionalità che porta alla scoperta di un’anima raffinata. Una voce potente, molto calda, piena, mai in sofferenza, se non quando la si spinge verso il burrone della malinconia straziante di alcune strofe dell’album. La predisposizione black è evidente, ed abbinata al cantato in italiano dona un qualcosa di speciale ad ogni brano, mascherando la giovane età del cantante. Si parlava della malinconia straziante che compare in alcune parti del disco, come in “Mamma Banane”, dove Rareş vomita fuori tutta la sua dolorante tristezza.
Rareş, un esordiente con la voce da cantante navigato, più matura di quanto si possa immaginare
In questo brano si percepisce un dolore intimo, uno stralcio di vita autobiografico, in cui si cerca di aggrapparsi alla speranza che, alla fine, passerà. Dopo la ballad “Miruna” ecco che arriva l’inevitabile primo scontro con la vita, raccontato in “Cresci”, il passaggio dalla gioventù all’età adulta, che arriva all’improvviso. L’album “Curriculum Vitae” di Rareş si chiude, dopo “Stesi” e “Marcellino”, con “Vene Più”, in cui il cantante lascia intendere tutto il suo enorme potenziale. Il fragore con cui si abbatte l’esplosione vocale, in questo brano, è qualcosa che non passa inosservato, e ci colpisce positivamente data la giovane età. In conclusione ci sentiamo di fare i complimenti a Rareş, un esordiente con la voce da cantante navigato, più matura di quanto si possa immaginare.