Il 2020 lo abbiamo passato praticamente a digiuno da eventi musicali. Nessuno avrebbe voluto che i concerti diventassero focolai di contagi da covid-19. Tutti i grandi nomi hanno rimandato i concerti perché non erano disponibili dati sulla possibilità di gestire grandi assembramenti in sicurezza. Non si aprirà una parentesi su come ogni governo di ogni stato nazionale abbia permesso assenza di distanziamento sociale in altre infrastrutture logistiche. Per esempio i mezzi di trasporto. Sia i decreti eccezionali dei governi sia il senso di responsabilità dei grandi artisti hanno comportato l’annullamento di migliaia di grandi eventi, soprattutto nel campo artistico.
Inizialmente è stato il tedesco Medical Centre di Halle a interrogarsi sulla possibilità di gestire un grande evento al chiuso, nonostante il covid-19. Il progetto si chiama Germany Restart-19, pensato per eventi di tipo sportivo e musicale dentro i palazzetti. Sul finire di questo difficile 2020, dal paese del Primavera Sound Festival sembrano arrivare buone notizie. Il Primavera Sound Festival insieme all’Hospital Germans Trias e la Fight AIDS and Infectious Diseases Foundation ha pubblicato i risultati di PrimaCov. Alla Sala Apolo di Barcellona è stato condotto il primo test per valutare il rischio di accorciare le distanze.
A dicembre 2020, PrimaCov ha lanciato un test per valutare la sicurezza di un protocollo sanitario per un grande evento
L’evento ha accolto circa 1600 spettatori volontari che sarebbero dovuti risultati negativi al tampone antigenico rapido. All’interno della Sala Apolo, il pubblico ha dovuto seguire un regolamento ben preciso. Permane l’obbligo di mascherina certificata N95 durante tutta la durata dell’evento. Quando è strettamente necessario levarla, per consumare una bevanda, ad esempio, bisognerà farlo in alcune aree circoscritte. Poiché non era imposto alcun distanziamento sociale, durante le 5 ore di concerti e DJ set di Marta Salicrú, Unai Muguruza, Mujeres, Renaldo & Clara si poteva tranquillamente ballare.
Per garantire questa libertà, la ventilazione del locale è stata ottimizzata per il ricambio d’aria. Misure più rigide sono state adottate per scongiurare code ai servizi. Il concerto si è tenuto il 12 dicembre. A distanza da 8 giorni dall’evento è stata monitorata la situazione clinica. Sembra che al secondo tampone antigenico e al secondo test molecolare per sicurezza, il campione preso in esame sia risultato negativo. Si parla di circa 400 individui su 1600. I risultati sembrano positivi. Non possiamo far altro che incrociare le dita.