La cantautrice e tastierista romana S.O.F.I.A. in uno scatto promozionale.
La cantautrice e tastierista romana S.O.F.I.A. in uno scatto promozionale.

S.O.F.I.A.: “Essere ribelli al senso del dovere ogni tanto è importante”

S.O.F.I.A. benvenuta su Music.it! Iniziamo questa intervista con un ricordo legato alla tua carriera musicale: racconta ai lettori un aneddoto imbarazzante successo durante un tuo live!

C’è stato un episodio alquanto imbarazzante: stavo suonando e l’asta del microfono non era stata fissata bene – da me medesima, oltretutto – quindi il microfono è caduto sulla tastiera! L’ho preso al volo e continuato a suonare con una mano fino alla fine del brano…ma sì, ecco, parecchio imbarazzante!

In quale momento della tua vita hai deciso e capito di voler fare la cantante? Quanto reputi sia difficile fare di questa passione un lavoro?

Ho deciso che avrei fatto la cantante all’età di sedici anni, la prima volta che ho cantato in pubblico. Ero in un localino a Trastevere, il mio quartiere del cuore. C’era una band in piena jam session Jazz Soul, e hanno cominciato a suonare “Georgia on My Mind” di Ray Charles. Hanno cercato una potenziale cantante tra il pubblico. C’era poca gente, conoscevo la canzone, mi sono buttata. Ed è stato bellissimo.

In merito al tuo singolo di debutto “Di niente” ti chiedo: credi che l’avvento di un nuovo incontro possa mai cancellare le ombre del passato? Che ruolo ha la musica nella tua vita?

Sicuramente l’avvento di un nuovo incontro scaccia le ombre del passato. Non le cancella, perché restano nella nostra memoria, ma è una fortuna: altrimenti non creerebbero gli strumenti a noi necessari per crescere, imparare, sbagliare di nuovo ma in maniere differenti, e così via.
La musica non ha un ruolo consolatorio nella mia vita. Quando sto male non riesco a trasformare il dolore in arte. Vorrei fosse così, ma non lo è: Il momento in cui la musica si presenta a me più preziosa è quando sono felice. E credo che lo stato di benessere possa essere trasformato in qualsiasi sensazione o elemento artistico che si desideri.

Che tipo di importanza dai alla tua immagine? C’è uno stile, non solo musicale, a cui sei legata?

Non mi sono mai sentita specificatamente legata a uno stile particolare. Ritengo che il miglior modo per esprimersi sia legato al sentirsi a proprio agio, in ogni momento. Lo stile che più mi rappresenta consiste nella libertà assoluta di espressione e di movimento, in qualsiasi forma.

C’è un artista in particolare con il quale ti piacerebbe condividere il palco? E, a proposito di palchi, quale è stato quello più emozionante che hai calcato?

Non c’è un artista in particolare… ce ne sarebbero parecchi! Ma un sogno sarebbe sicuramente poter cantare insieme ad Achille Lauro. Credo che sia un artista multiforme, brillante e unico. Durante l’IFest del 2016 ho cantato su un palco molto grande, ed era la prima volta che mi trovavo di fronte a un pubblico tanto numeroso. È stato molto emozionante, e avevo solo 18 anni, me lo ricorderò sempre!

Chi sarà S.O.F.I.A. tra venti anni? Come ti vedi o cosa ti piacerebbe diventare?

Mi piacerebbe diventare un’artista con più capacità di quelle che ho adesso. Mi piacerebbe comporre colonne sonore, e mi piace pensare di vedermi come futura cantante, produttrice e compositrice. Amo il cinema, e sarebbe un sogno poter fondere le due passioni.

Cosa bolle in pentola? Un nuovo album in arrivo? Vuoi darci qualche anticipazione?

Sto scrivendo tanto, ma aspetto maggiore ispirazione. Per ora la mia priorità è girare il video di “Di Niente”!

S.O.F.I.A., ti ringrazio per essere stata con noi. Le ultime righe sono per te, puoi aggiungere ciò che vuoi e magari lasciare ai nostri lettori una citazione che ti appartiene! Ciao e a presto!

Grazie a voi. Una delle mie citazioni preferite proviene da un famoso film di Alfred Hitchcock intitolato “Marnie”: «Quando il dovere mormora “tu devi”, la giovinezza risponde “niente da fare”».
Sento la giovinezza come uno stadio prezioso per la carriera artistica. Essere ribelli al senso del dovere ogni tanto è importante, per legittimare il proprio senso creativo.
Grazie!

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