paky salvatore

‘Salvatore’, il primo disco di Paky è disco di Platino

‘Salvatore’, il primo album ufficiale di Paky è stato pubblicato venerdì 11 marzo. Ora è certificato disco di Platino, dopo il debutto al primo posto e la permanenza per ben 10 settimane nella Top 10 della classifica Fimi/Gfk degli album più venduti in Italia. E dopo l’esordio al secondo posto degli album più ascoltati al mondo su Spotify nelle prime 72 ore dall’uscita, totalizzando oltre 150 milioni di stream totali su tutte le piattaforme digitali.

Chi è Paky

Dal lituano ‘pakartas‘ (letteralmente ‘impiccato’) il nome d’arte da cui deriva l’abbreviazione Paky riflette la condizione del rapper di Rozzano, sospesa tra luce e buio, vita e morte, ricerca di ossigeno e disillusione. Come il suo pseudonimo, il primo album ufficiale, ‘Salvatore’, è il racconto della sua vita e della sua anima. Tutto condensato in diciassette tracce, in cui oscillano ‘storie tristi e storie vere’ suddivise in due metà. Una parte più leggera, composta da banger – tra cui la hit Blauer certificata disco d’oro – che rappresenta il nucleo più goliardico e crudo della produzione di Paky. Poi un’altra in cui ad emergere senza mezze misure sono le ferite e le cicatrici più profonde del giovane artista.

Paky e l’album “Salvatore”

A fare da spartiacque tra le due diverse sezioni la title track ‘Salvatore’, in cui è Paky stesso a rivelare, con la trasparenza e onestà che lo contraddistinguono sin dai primi lavori, il messaggio celato dietro alla struttura del disco.

‘Salvatore’ è il nome di una persona cara che Paky ha perso. E la cui perdita ha segnato l’inizio della sua produzione artistica. Il titolo del disco allude a questo dolore, alla rabbia con cui Paky si confronta all’interno dei suoi brani. Ma anche al concetto di ‘salvezza’ racchiuso nella realizzazione di questo album.

Compagni di questo viaggio alcuni tra i pesi massimi del panorama urban pop italiano: Marracash (in ‘No Wallet’) e Shiva (in ‘Star’) affiancano il rapper in due brani banger, Guè collabora nella traccia più conscious ‘Vivi o Muori’. Poi Luchè e Mahmood danno il proprio contributo in ‘Giorno del Giudizio’, arricchendo e valorizzando il racconto della sua storia personale. E ancora un pezzo di Napoli con Geolier nella traccia ‘Comandamenti’.

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