Tanti auguri a RON, pilastro della musica italiana, che compie oggi 66 anni
Rosalino Cellamare, detto Ron
Rosalino Cellamare, detto Ron

Tanti auguri a RON, pilastro della musica italiana, che compie oggi 66 anni

Oggi, 13 Agosto 2019, il cantautore pavese Rosalino Giuseppe Paolo Cellamare compie sessantasei anni. Conosciuto al mondo con lo pseudonimo di Ron, il cantante ha da poco pubblicato il suo ultimo disco. Registrato in presa diretta presso il Teatro Romano di Verona, “Lucio!” è un disco live dedicato a Lucio Dalla che presenta diversi duetti interpretati dalle grandi voci della musica nostrana. Uscito il 24 Aprile, il disco rappresenta il 23° lavoro discografico dell’artista che nonostante il passare del tempo, in verità non invecchia mai. Cerchiamo insieme di ripercorrerne la storia.

Rosalino Cellamare nasce a Dorno, in provincia di Pavia, sessantasei anni fa, nel 1953. Comincia giovanissimo la sua carriera artistica. Nel 1970, infatti, debutta sul palco del Festival di Sanremo con il brano “Pa’ diglielo a Ma’”, accanto alla cantautrice Nada Malanima. Brano questo che da subito consente al cantante una certa visibilità e apprezzamento da parte del pubblico italiano. Non ancora diciassettenne, Ron getta dunque le basi per quella che sarà una prolifera e fortunata carriera di musicista.

Oggi, 13 Agosto 2019, il cantautore pavese Rosalino Giuseppe Paolo Cellamare compie sessantasei anni.

Già nel ’71, l’amicizia e collaborazione col bolognese Lucio Dalla sancisce la possibilità per Ron di scrivere alcune tra quelle canzoni che di diritto sono entrate nella storia della musica italiana. Pezzi come “Piazza Grande” – che Lucio Dalla porterà al Festival di Sanremo nel ’72 – o “La storia di Maddalena”, interpretata da Sophia Loren ed inclusa nella soundtrack del film “Mortadella” di Mario Monicelli. Appena ventenne e già piuttosto noto, Ron pubblica il suo primo album nel ’73, “Il bosco degli Amanti” esordendo con il suo nome e cognome di battesimo.

Dopo soli otto mesi, esce “Dal nostro Livello”, il secondo LP firmato ancora Rosalino Cellamare la cui particolarità risiede nei testi ispirati a dei temi di alcuni alunni di una scuola elementare di Cinisello Balsamo (MI). L’album diverrà anche uno spettacolo teatrale che Ron porterà in giro per il tour ’73/’74. Dopo “Esperienze”, terzo LP ancora firmato col nome di battesimo, Ron si allontana dalla musica. È infatti il cinema, il mezzo d’espressione che segna la vita e gli anni di Rosalino tra il ’76 ed il ’79. Anni in cui interpreta “Lezioni Private” di Vittorio De Sisti, “L’Agnese va a morire” di Giuliano Montaldo, “In nome del Papa Re” di Luigi Magni e “Turi e i Paladini” di Angelo D’Alessandro.

Già nel ’71 Ron scrive alcune tra quelle canzoni che di diritto sono entrate nella storia della musica italiana, tra le quali, “Piazza Grande”.

Dopo la parentesi cinematografica, Ron torna in sala d’incisione e viene invitato da Lucio Dalla e Francesco De Gregori, nel ’79, a curare gli arrangiamenti del mitico tour “Banana Republic” avendo così l’occasione di esibirsi come solista di fronte un vasto pubblico con i brani “I ragazzi italiani” e “Come va”. Saranno poi gli anni ’80 a decretare e suggellare il successo nazionale di Ron grazie agli album “Una città per cantare” – quarto e primo album ad essere firmato con lo pseudonimo Ron – “Al centro della musica” e “Guarda chi si vede”. A riprova di tanto clamore, Mario Monicelli inserisce nel suo “Speriamo che sia femmina” una scena in cui due ragazze fuggono di casa per raggiungere il concerto di Ron.

Di qui in poi, una strada costellata di successi e nuovi incontri. In qualità di produttore, nell’ ’89, Ron si dedica all’esordiente Biagio Antonacci del quale cura il disco d’esordio “Sono cose che capitano”. Del ’90 è invece il celeberrimo brano “Attenti al lupo”, scritto per ed inciso da Lucio Dalla. Scrive poi “Non abbiam bisogno di parole”, “Le foglie al vento” ed il brano che lo ha portato alla vittoria della 46° edizione del Festival di Sanremo, “Vorrei incontrarti fra 100 anni”, interpretata assieme alla collega Tosca. Come visto, gli ’80 e i ’90 hanno fatto di Ron uno dei cantautori più amati e famosi d’Italia.

Gli ’80 e i ’90 hanno fatto di Ron uno dei cantautori più amati e famosi d’Italia.

Non da meno saranno i ’00, che Ron affronta festeggiando i 30 anni di carriera con “70/00”, album ricco di collaborazioni e con la trasmissione televisiva “Una città per cantare”, interamente a lui dedicata. Nel corso del decennio pubblica diversi album e gira l’Italia assieme a Pino Daniele, Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia. Numerosi gli impegni dell’artista, anche a livello socio-umanitario. Del 2006, infatti, la campagna dei proventi di “Ma quando dici amore” devoluti a favore dell’associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.

A seguire, dieci anni dopo quel primo impegno per la lotta alla SLA, usce il doppio disco “La forza di dire sì”, i cui proventi saranno ancora devoluti all’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica. Diverse e numerose le partecipazioni ai vari Festival di Sanremo – dello scorso anno la vittoria del premio della critica “Mia Martini” col brano inedito di Lucio Dalla “Almeno Pensami”. Tanti, gli ormai vecchi Festivalbar –  che vinse nell’ 82 col brano “Anima”. Tantissimi i dischi e caloroso l’affetto dei fan. Un affetto sincero e di anno in anno rinnovato e che ci auguriamo possa durare più a lungo possibile. 100 di questi giorni, Rosalino detto Ron.