Una nuova trilogia per la cantautrice romana in cui si cimenta nella reinterpretazione di pietre miliari della musica. Un trio di brani che lasciano tradire la voglia di farsi sentire in tutta la loro potenza. Il disco, che prende il nome di “The Naked Triangle”, contiene un singolo scritto e composto dall’artista stessa e due cover. Da una parte abbiamo una rivisitazione in stile rock e industrial della celebre “Feeling Good” di Nina Simone. Dall’altra un riarrangiamento di “Love Buzz”, un brano dei Nirvana proveniente dall’album “Bleach” che Lilith ha voluto interpretare in chiave elettronica e psichedelica.
“The Naked Triangle” è il nuovo EP di Lilith che miscela tempi e stili differenti.
Lilith, all’anagrafe Valentina Angelucci, è una artista nata nella capitale che da sempre muove la sua ispirazione tra la recitazione, la scrittura ed il canto. Dopo essersi mostrata per la prima volta con lo pseudonimo di IVY nel 2015, decide di prendere del tempo per approfondire i suoi interessi. È da questa ricerca che decide di firmare i suoi prossimi brani con il nome della prima moglie di Adamo. Lilith è infatti una figura carica di femminilità e misticismo, molto vicina allo spirito fecondo dell’arte. In “The Naked Triangle” si cerca di mettere in scena tutto questo universo attraverso il canto e la musica.
Posso dire con certezza che il punto di forza di Lilith è sicuramente la voce. Il suo è un timbro controllato ma potente, capace di adattarsi a molti stili differenti. Alcune parti di “The Naked Triangle” mi hanno ricordato lo stile di Florence Welch, vocalist della band britannica Florence and the Machine. In “Revealed” ad esempio si passa da parti cantate a parti parlate con molta naturalezza. Ciò che invece può essere ancora migliorato è il sound dei brani che non dice assolutamente nulla di nuovo. Trovo che molte scelte strumentali come le chitarre dalle sonorità metal e le batterie tendano ad appesantire i brani anziché elevarli.