Forse i lettori più giovani non si ricorderanno degli svedesi Hollow. Nato come trio, all’inizio degli anni ’90, il complesso svedese degli Hollow registra due album, valutati molto positivamente dalla critica e dagli ascoltatori. Per molto tempo dopo i primi due lavori in studio, il progetto viene messo da parte, e i componenti della band intraprendono strade separate. A distanza di venti anni dall’ultimo disco, “Architects of the Mind” (1999), domani uscirà “Between Eternities Of Darkness” per Rockshots Records. Sarà il terzo album dell’ormai solista Andreas Stoltz. Diventato cantante, compositore e chitarrista di tutti i brani, è accompagnato alla batteria da Stalder Zantos. “Between Eternities Of Darkness” è un power rock in dieci tracce, molto vicino all’heavy. Il connubio è molto interessante, risultando sempre gradevolmente equilibrato e mai scontato.
Ad aprire questo inedito full length “Between Eternities Of Darkness” troviamo “Travel Far”, traccia che parte subito a razzo, mostrando gli artigli fin dalle primi secondi. “Fate of the Jester” non è da meno, con un ritmo martellante che incalza dall’inizio alla fine, con riff di chitarra molto incisivi. Leggermente meno tirata delle prime due è “Down”, che però lascia spazio alla successive “Pull of the Undertow”, molto più potente e con interessanti cori. Così come “Shadow World”, dove i cori accompagnano una delicata power ballad, dal gusto anni ’90, che si fa ascoltare con piacere. Dopo la quiete riecco la tempesta, con “Hidden” che picchia duro nei riff, soprattutto nell’intermezzo della batteria, fatto non so con quanti pedali. L’hard rock di “Calling” e “The Road I’m On” lascia campo ad un’altra interessantissima power ballad, “Death Of Her Dream”, fino ad arrivare alla conclusiva “Say Farewell”.
Con il suo prog metal adattato ai tempi moderni, “Between Eternities Of Darkness” degli Hollow, scorre via fluido.
Questo nuovo disco degli svedesi Hollow, da Umeå, sembra voler riprendere il filo del discorso che è stato interrotto venti lunghissimi anni fa. Con il suo prog metal adattato ai tempi moderni, “Between Eternities Of Darkness” scorre via fluido, a volte strattonandoci, e altre coccolandoci con dolci carezze. Questo progetto solista di Andreas Stoltz, unico superstite delle vecchie line-up della band, vive di luce propria, non pretendendo nessun privilegio per i risultati del passato. Il successo e le gratificazioni ricevute dalla critica per i primi due album non scalfiscono minimamente la bontà di questo nuovo lavoro da studio. Da apprezzare il tuttofare del nostro solista, perché comporre, suonare e cantare tutte le tracce del disco non è cosa da poco. Ed è per questo che la sua pagella ha un altro voto positivo, insieme agli altri che verranno da qui all’uscita del disco.
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HOLLOW
BETWEEN ETERNITIES OF DARKNESS
25 gennaio 2019
Rockshots Records
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