“Coupid’s Catalogue” ci accoglie con un tappeto di percussioni, nutrito da un accompagnamento intimo di corde pizzicate. È l’arpa di Cecilia con la sua splendida voce ad accompagnarci in un viaggio lungo dieci tracce prodotte da Fabio Rizzo, uscite con Qui Base Luna il 19 gennaio. È un lavoro maturato e costruito ad arte quello di Cecilia e la troupe di musicisti con cui si accompagna nella registrazione nel tour che la porta a esibirsi in diversi locali lungo tutta la penisola.
A un primo ascolto, “Cupid’s Catalogue” sembrerebbe un elettro-pop con sfumature jazz. E anche se lo fosse, non sarebbe comunque banale. Già il transito da “Too Much Love Too Soon” a “Lonely Moon”, rispettivamente prima e seconda traccia, Cecilia deforma l’impianto compositivo per strizzare l’occhio alla dance. Voce e arpa duettano in un contrappunto leggero e orecchiabile, dove alla purezza delle corde tirate fa eco un’opacità che scurisce la trasparenza del suo timbro vocale.
“Cupid’s Catalogue” ha unito le vibrazioni del legno a quelle delle corde vocali della sua musa e narratrice Cecilia.
Oltre al respiro internazionale che gli consente l’utilizzo della lingua inglese, le atmosfere che Cecilia evoca la rendono spendibile a tipi di uditorio diversissimi. Eclettismo è la parola chiave, quello che ha permesso ai Pink Floyd di sperimentare la psichedelia. In “Cupid’s Catalogue” non manca di certo, portata avanti da un sapiente uso dei fiati (fagotto e organo) e degli archi (violino e viola). L’amore che Cecilia confessa in “Cupid’s Catalogue” sfocia anche nella folk ballad.
L’autrice ci accompagna per mano verso emozioni arcane, in un luogo lontano dal tempo e dalla storia. Come la sua musica d’altronde. Un ambient pop che ricostruisce anfratti magici e vicoli abitati di piccoli villaggi grazie a un’elettronica solo apparente. Il filo rosso che rende fluide le 10 tracce dell’ultimo lavoro di Cecilia, svelando l’anima acustica delle sue composizioni, diventa tangibili nelle rappresentazioni ideate da Alice. A ogni brano è associato un’erba, e quindi un profumo. Allora il cyborg può riscoprirsi definitivamente umano per l’alchimia di odori che si prendono per mano e generano l’amore. Un’alchimia che, nella musica di “Cupid’s Catalogue” ha unito le vibrazioni del legno a quelle delle corde vocali della sua musa e narratrice.
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CECILIA
CUPID’S CATALOGUE
19 gennaio 2019
Qui Base Luna
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