«La poesia da sempre ha rappresentato l’incipit del mio essere compositrice»; sono queste le parole di Dora Sisti che torna sulla scena musicale con un album che prende il nome proprio dalla famosa ballata di Samuel Taylor Coleridge “The Rime Of The Ancient Mariner”.
La ballata, pubblicata nel 1978, è l’avventurosa storia di un vecchio marinaio. Mondo reale e immaginazione si mescolano di continuo creando una tela mistica, fatta di suggestioni e dallo stile cupo e gotico. La trama narrativa è perfettamente integrata allo stile del testo: una ballata dove la lingua inglese trova la sua perfetta musicalità e dove ogni verso segue un preciso ritmo, quasi come uno spartito musicale.
Dora Sisti, dopo sette anni di pausa, torna con un concept album. In un mondo dove sempre più si perde la narratività musicale, dove l’ascolto di un singolo pezzo vince sull’ascolto di un intero lavoro musicale, produrre e creare un concept album suona come una sfida.
Ogni traccia di “The Rime Of The Ancient Mariner” possiede una propria eleganza e anche una propria architettura musicale
11 tracce, quindi, che hanno un preciso filo narrativo dove ogni singola traccia suona come un ingresso alla traccia successiva. Il background jazz resta ed è il manifesto del mondo musicale da dove Dora Sisti prende origine ma questa volta, rispetto al primo lavoro “Mai prima d’ora”, si lascia meno spazio al jazz puro e ci si diverte di più.
“The Rime Of The Ancient Mariner” suona come il racconto vero e proprio di una storia. La base musicale e la voce si fondono creando un’atmosfera che lascia spazio all’immaginazione. La cura e lo studio per l’arrangiamento musicale perfetto sono i pilasti tecnici sopra i quali si vuole costruire una creatività libera.
La stessa copertina dell’album e il progetto grafico curato dall’illustratrice Aurelia Luitz riflettono e seguono il filo rosso del contenuto dei testi musicali: Dora Sisti seduta con in mano un libro in segno di raccoglimento e ricerca di una precisa atmosfera. “The Rime Of The Ancient Mariner” è un album che invita all’ascolto attento, lento e non alla fruizione consumistica della musica.
“The Rime Of The Ancient Mariner” di Dora Sisti è un album che invita all’ascolto attento, lento e non alla fruizione consumistica della musica
Le 11 tracce sono costruite come tasselli di un unico mosaico, come capitoli di un libro. Ogni traccia possiede una propria eleganza e anche una propria architettura musicale: si passa da ritmi più dolci e lenti come “Rescue and Penance” a ritmi più cadenzati e meno omogeneei come “Dream of Joy”. Il pianoforte torna, spesso, come strumento principe in diverse tracce e conquista assoli che ci richiamano al jazz più puro come ad esempio in “The Storm-Blast”.
La voce di Dora Sisti, invece, fa da padrona in “The Silence of the sea” aprendo il brano con trenta secondi a cappella. Non è un caso che la parte vocal sia preminente: questo testo infatti lascia spazio ai versi stessi della ballata romantica laddove la poesia più pura è musica. “The Albatross”, invece, rappresenta il momento più magico del concept album così come del testo letterario. L’arrivo di un uccello come creatura salvifica e benevola trova una trasposizione musicale lenta e avvolgente.
“The Rime Of The Ancient Mariner”, presentato alla Casa del Jazz, è un concept album che invita l’ascoltatore a prendersi del proprio tempo. Insomma, scordatevi il consumo musicale da passeggio! Scordatevi le tendenze musicali del momento, i trend topics e altre meteore attuali. Qui la letteratura classica fa l’ispirazione.