Sapao benvenuti su Music.it! Iniziamo subito questa intervista con un vostro ricordo: raccontate ai lettori un aneddoto imbarazzante successo durante la vostra carriera da musicisti!
Quando in un contest molto importante, che purtroppo non si svolge più da qualche anno ossia il “Music village”, ci siamo ritrovati a suonare una canzone quasi teatrale, in mezzo a tutti gruppi metal e davanti ad una giuria molto importante, uno tra questi Massimo Bonelli. Però dobbiamo dire che la canzone ebbe un grandissimo successo e fu il tormentone di quel villaggio per una settimana. Il titolo della canzone era “Eh no”.
Come si sono conosciuti i Sapao e quanto ha influito nella vostra identità musicale la vostra città/luogo d’origine?
Ci siamo conosciuti più o meno a 20 anni durante l’Ephebia Rock, avemmo un piccolo litigio, poi, da quella volta mai più, neanche una discussione… Più che il luogo d’origine il nostro stile musicale è stato influenzato dalla musica e dai testi che ascoltavamo, generi molto diversi tra loro, ma che in un certo senso ci hanno unito ancora di più.
Quali sono gli artisti che hanno orientato e suggestionato maggiormente la vostra musica?
Abbiamo dei gusti molto diversi, Giordano è molto più orientato sul cantautorato italiano (Francesco Guccini, Fabrizio De André), mentre Simone ascolta molto di più gruppi come Marlene Kuntz, Subsonica, Vinicio Capossela. Per quanto riguarda la nostra musica invece tendiamo ad ispirarci molto ai Modà.
Che ruolo ha la musica nella vostra vita? Come riuscite a conciliarla alla vita di tutti i giorni?
Sicuramente ha un ruolo molto importante, ci permette, per quanto riguarda le nostre canzoni, di esprimerci e cercare di raccontare ogni cosa particolare che ci accade, dato che i nostri testi sono quasi esclusivamente autobiografici. La musica si trova sempre al primo posto delle nostre giornate e cerchiamo di conciliare i nostri impegni in base ad essa e non viceversa.
A un anno dal successo del primo singolo, “È stato un gioco”, arriva “Finché non è finita”, un inno alla vita e all’amore. Cosa non può mai mancare nelle vostre canzoni? Quali sono gli ingredienti fondamentali a cui non potete rinunciare?
Non può mancare una parte di noi, un pezzo di vita vissuta, un momento rimasto impresso, positivo o negativo che sia. Sicuramente non potremmo mai rinunciare a raccontare le nostre emozioni e i sentimenti che ci escono dal cuore.
Provate a definire la vostra musica con un sapore e spiegateci il motivo della scelta.
Di sicuro “agrodolce”, in quanto la nostra musica è fatta di sensazioni, di attimi, di momenti in cui non decidiamo noi cosa scrivere e cosa suonare, ma è l’attimo che crea ispirazione.
Qual è stato il palco più emozionante in cui vi siete esibiti?
Non tanto per la grandezza, quanto per la bellezza, dobbiamo dire il primo che ci viene in mente, il teatro di Avigliano Umbro. Organizzammo una serata dedicata a gruppi locali (cosa che ci è sempre interessata), riscuotendo molto successo. Teatro pieno, si è concluso con la nostra esibizione.
Parliamo di progetti futuri: cosa dobbiamo aspettarci dopo questo singolo? Come stupirete il vostro pubblico?
Dopo questo singolo, ci sarà un album con dieci canzoni. Siamo molto fiduciosi per quanto riguarda i brani che abbiamo scelto, ora stiamo finendo di arrangiarli e speriamo che per la fine del 2021 possa uscire.
Sapao, siamo giunti al momento dei saluti. Vi ringraziamo per il tempo passato insieme, ora il finale spetta a voi: salutate i lettori con una citazione o una frase tratta dalle vostre canzoni! Ciao e a presto!
«Devi rialzarti in piedi finché non è finita».
Frase del nostro ultimo singolo.
https://youtu.be/bbn7sAnLZ-s