ANTONIO LANGONE: "Ho usato il disco come cura" • MUSIC.IT
Il cantautore Antonio Langone.
Il cantautore Antonio Langone.

ANTONIO LANGONE: “Ho usato il disco come cura”

Ciao Antonio e benvenuto su Music.it. Per rompere il ghiaccio inizierei con qualcosa di leggero, quindi ti chiedo di raccontarmi un aneddoto o un tuo particolare ricordo legato alla tua musica.

Ciao a tutti e grazie per l’invito. Ho diversi ricordi piacevoli legati alla musica, ma a pensarci bene credo che l’apertura del concerto di Niccolò Fabi lo scorso anno al Pollino Music Festival sia tra quelli che più mi emoziona. Fu un viaggio tanto difficile, a causa delle curve di montagna, quanto evocativo per i panorami che si avevano a disposizione. Poi la sera salire sul palco in mezzo al bosco con quel leggero venticello d’estate fu qualcosa di magico. Veramente emozionante!

La musica è una passione che ti porti dietro ormai da tantissimi anni, insieme a questa, quali sono gli artisti che ti hanno accompagnato nel tuo percorso e che sono stati per te dei punti di riferimento?

Ce ne sono tantissimi e ad elencarli tutti non basterebbe un libro. Esagerazioni a parte, sicuramente nella prima fase della mia vita musicale (e non) mi sono lasciato rapire dal primo cantautorato nazionale e internazionale: Fabrizio De André, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Piero Ciampi, Luigi Tenco, Leonard Cohen, Tom Waits, Elton John. Questi sono alcuni dei nomi. Oggi ascolto ancora con piacere e attenzione il cantautorato 2.0: Samuele Bersani, Niccolò Fabi, Max Gazzè, Dimartino e, in campo internazionale, seguo Damien Rice.

Le strade che un musicista può percorrere sono pressoché infinite. Raccontami come nasce la tua passione per il cantautorato e come, di fatto, sia diventata la tua scelta.

Beh non è stata una scelta consapevole o presa a tavolino, il tutto nasce dall’esigenza di dovermi liberare di alcuni pensieri o anche emozioni. Inconsapevolmente, anche grazie ai miei ascolti, ho trovato nel cantautorato la giusta chiave e il giusto mezzo per raggiungere il mio fine, riuscire a raccontare il mio punto di vista.

Veniamo ora al tuo ultimo album, “Oltre gli alberi ci sono le stelle”, un lavoro intenso e ricco di riferimenti, del quale vorrei che mi parlassi liberamente, senza particolari limitazioni.

Legandomi all’ultima risposta che ti ho dato posso dirti che in “Oltre gli alberi ci sono le stelle” sono riuscito a raccontare i miei ultimi tre anni di vita. I vuoti interiori che si sono aperti dopo alcune esperienze e i meccanismi di adattamento che si sono innescati per ricucire quegli strappi sono presenti in questo disco. Ho usato il disco come cura.

Facendo riferimento al singolo che lancia l’album, ovvero “Mostri”, parli di questa costante presenza che è la paura, che ci accompagna per tutta la vita, come un sentimento da accettare e quasi assecondare, sbaglio? Credi che sia più importante imparare a convivere con i nostri mostri piuttosto che sconfiggerli?

Certo, credo che la paura sia una presenza nelle nostre vite. Per lo meno nella mia lo è. Ma è giusto avere paura, è giusto viverla ed è giusto farci accompagnare da questa presenza. I miei mostri vanno al di là delle paure, i mostri sono le sovrastrutture che a volte il cervello crea inconsciamente. Personalmente, secondo la mia esperienza, sconfiggerle non vuol dire farle sparire, ma accettarle dandogli un vestito migliore.

Al momento stai promuovendo il tuo ultimo lavoro, ma hai già in mente progetti per il futuro? Se puoi, dai qualche anticipazione ai nostri lettori.

Stiamo promuovendo l’album e si sta lavorando anche a un piccolo tour estivo. Ho voglia di fare dei live significativi, delle esperienze che possano sposare il sentimento che ho messo nel disco. Siamo alla ricerca di boschi, montagne, baite, spiagge, insomma siamo alla ricerca di luoghi dove poter cantare queste canzoni e contemporaneamente andare alla ricerca delle stelle. Ci stiamo lavorando!

Antonio Langone, è stato un piacere poterti ospitare sulle nostre pagine, e per concludere ti lascio qualche riga in bianco che potrai sfruttare come meglio credi!

Ringrazio voi per la compagnia e la bella chiacchierata. Non sono un grandissimo chiacchierone, ma ne approfitto per invitare tutti i lettori ad andare alla ricerca dei luoghi che ho elencato prima, magari ci si incontra per cercare insieme le stelle. Grazie mille a tutti!