Giovanni Santese è un cantautore italiano e il suo album d’esordio, prodotto da Taketo Gohara, sarà pubblicato a fine 2022 per Irma Records. In precedenza ha pubblicato come non giovanni altri due album: “Ho deciso di restare in Italia” (2014 – Irma Records) finalista per l’assegnazione della Targa Tenco come Migliore Opera Prima 2015, e “Stare Bene” (2017 – Irma Records).
Dall’11 novembre 2022è disponibile, su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica, “Questo amore”. La nuova canzone di Giovanni Santese, che anticipa il nuovo album.
Lo abbiamo incontrato e intervistato per il pubblico di music.it.
Benvenuto su Music.it. Come definisci la tua musica e da dove trai ispirazione?
Non sono molto originale nella definizione di quello che faccio, sono un cantautore, e non ho mai cercato, forse per pigrizia, un altro termine che mi piacesse di più. Quello che scrivo di solito mi colpisce come un’esigenza, le idee vengono spesso per un’ispirazione istantanea di cui non conosco la provenienza. Quando c’è un’idea, posso metterci un mese o un giorno, ma sento il dovere personale di completare la canzone, e non mollare il foglio fino a che questa non assume la forma che mi soddisfa.
C’è qualche cantante italiano o straniero a cui ti ispiri?
Tanti e nessuno. Chiaramente si parte sempre da qualcosa, come ho fatto dai cantautori italiani, o da Dylan, ma nel mettermi a scrivere poi mi rendo conto che ho un’inclinazione naturale a deviare da quello che è già troppo sentito, non riesco a copiare, nemmeno se mi impegno. E a volte questo non è necessariamente un bene.
Una delle esperienze che ricordi con più affetto?
Un’esperienza che mi ha dato tanta soddisfazione è stata quella di essere inserito nella cinquina del Premio Tenco come migliore opera prima nel 2015. Poi non ho vinto, ma è stato comunque un gran bel risultato.
Recentemente è uscito il tuo nuovo singolo. Ce ne vuoi parlare?
Questo amore è una canzone autobiografica. Parla della mia storia d’amore, sgomberando prima il campo dalle grandi storie della letteratura o del cinema, per riportare il discorso su un piano più normale e quotidiano. Una relazione che funziona è fatta anche di momenti complicati, o di aspetti banali, ma proprio per questo nella canzone la mia storia diventa qualcosa in più rispetto alle altre, fosse anche solo perché è mia.
Ad accompagnare questa canzone c’è anche un videoclip. Qual è l’idea alla base di questo video?
Il videoclip è un’idea di Lorenzo Kruger, che è anche il regista. Nasce da uno dei versi della canzone: questo amore non è.Partendo da questa suggestione, Lorenzo ha scritto la storia di un ragazzo e una ragazza che sembrano incontrarsi ad ogni scena ma che poi di fatto non si incontrano mai. Il video ha costruito dell’altro intorno al senso originario della canzone, ed è una cosa che mi piace molto.
Quale consiglio daresti a chi, come te, intende intraprendere un percorso nel mondo della musica?
Bisogna soltanto essere contenti di quello che si fa, trovarsi a proprio agio con le proprie canzoni, essere onesti con sé stessi.
Hai già in programma concerti e date live? I nostri lettori dove possono trovarti?
Si, suoneremo dal vivo da inizio anno, ma non ho ancora un calendario definitivo, sicuramente un po’ in tutta Italia.