E’ morto ieri all’età di 51 anni il pianista Nicholas Angelich. Ne ha dato notizia oggi il suo agente Jaques Thelen spiegando che Angelich, americano di nascita ma parigino di adozione, soffriva da tempo di una malattia cronica ai polmoni e non si esibiva più da giugno 2021.
Talento precoce, aveva iniziato a studiare il pianoforte a soli 5 anni e si era esibito in pubblico a 7 anni suonando il Concerto n 21 n do maggiore K 467 di Mozart. Nato a Cincinnati il 14 dicembre del 1970, Angelich a 13 anni è entrato al Conservatoire National Superieur de Musique di Parigi, dove ha studiato con Aldo Ciccolini, Yvonne Loriod e Michel Beroff. Acquisendo il tocco morbidissimo e la trasparenza del suono, che erano la sua cifra stilistica. Successivamente si è perfezionato con Maria-João Pires.
Grande interprete delle opere pianistiche di Beethoven, Brahms e Liszt, Angelich ha anche affrontato musiche di compositori del XX secolo, tra cui Messiaen, Stockhausen, Boulez e Bruno Mantovani. Si è esibito con molte prestigiose orchestre internazionali, sotto la direzione di grandi direttori, come Charles Dutoit, Sir Colin Davis
Kurt Masur o Myung-whun Chung.
Su disco, in particolare, aveva registrato l’intero ciclo degli ‘Années de pèlerinage’ di Liszt. La sua ultima incisione discografica risale a settembre 2018, con i concerti 4 e 5 di Beethoven.