AKA7EVEN: "Avevo bisogno di una svolta: nuovo genere, nuovo nome, new wave"
Il giovane Aka7even in uno scatto promozionale.

AKA7EVEN: “Avevo bisogno di una svolta: nuovo genere, nuovo nome, new wave”

Aka7even, benvenuto sulle nostre pagine! Ogni intervista di Music.it inizia con un aneddoto: racconta ai nostri lettori qualcosa di insolito e divertente legato alla tua carriera musicale!

Ciao a tutti e grazie per questa intervista! Ci sono molti aneddoti che potrei raccontare nei “pochi” anni di esperienza che ho vissuto (ma molto intensi); uno in particolare che adoro raccontare risale al 2018, durante l’apertura di un live di Capo Plaza e Peppe Soks a Mantova. Dopo essermi esibito, Peppe Soks e Capo Plaza salirono sul palco per iniziare. Toccava al suo nuovo singolo di quel periodo, “Tesla” e fu subito blackout. Peppe Soks prima si mise ad imprecare in dialetto, poi lanciò una bottiglietta d’acqua che prese proprio me. Iniziò un piccolo diverbio, ma dietro, nel backstage ci chiarimmo. Fu una cosa abbastanza divertente che difficilmente dimenticherò.

Parlaci di te, chi si nasconde dietro Aka7even, quando hai sentito la necessità di far nascere questo progetto?

Dietro Aka7even si nasconde Luca, un ragazzo di 20 anni di periferia, cresciuto tra il rispetto ed i valori. Il mio cambiamento nasce nel momento in cui ho capito che il progetto “Luca Marzano” non mi apparteneva più. Allora mi sono reso conto che avevo bisogno di una svolta. Parlando con l’etichetta (Cosmophonix Production) abbiamo cercato di trovare un progetto che mi facesse sentire naturale al 100%. Nuovo genere, nuovo nome, new wave. Da lì ho iniziato a vedere risultati più importanti e sono super soddisfatto.

Quando hai iniziato a scrivere canzoni e quali sono stati i motivi che ti hanno spinto a farlo?

Principalmente ho iniziato a scrivere a 14 anni, tipo in primo superiore. Ciò che mi ha spinto a farlo è il mio vissuto. Poi ho cominciato a scrivere testi d’amore, fino ai testi attuali che parlano del sociale e dell’amore ma in modo più diretto.

Il tuo nuovo singolo “CoCo” vede il featuring con Biondo. Quando hai sentito il desiderio di proporre la canzone in collaborazione con qualcuno? Per quale motivo?

“CoCo” nasce come singolo solista, ma non ero convinto al 100% di farla da solo. Pensai subito a qualche artista che si avvicinasse al mio genere e con il quale sarebbe valsa la pena condividere la traccia. Biondo! Era perfetto, sia per il genere, che per il timbro vocale. Alla traccia mancava quella spinta in più che poi ho ritrovato in lui.

Quando capisci che un tuo brano è giunto a maturazione? Cosa non può mai mancare nelle tue canzoni?

Capisco che un mio brano è giunto a maturazione nel momento in cui il sound è innovativo, la melodia entra in testa ed il testo non è banale. Il messaggio che chi ascolta deve percepire è “Questo è Aka7even. Questa è roba sua”.

Cosa nascondi nel cassetto? Nuovi progetti all’orizzonte?

Nel cassetto nascondo 10 tracce pronte e progetti molto forti, ma di cui ancora non posso parlare.

Hai mai partecipato ad un talent? Cosa pensi della musica televisiva?

Nel 2017/18 ho partecipato all’undicesima edizione di X Factor Italia sotto il nome di Luca Marzano, raggiungendo i Bootcamp. La musica televisiva oggi è il trampolino di lancio più semplice per un emergente, ma comunque bisogna stare attenti, perché potrebbe essere una lama a doppio taglio.

Con chi ti piacerebbe condividere il palco e/o con chi hai intenzione di collaborare?

Due dei nomi a cui sono molto legato, soprattutto nel panorama underground italiano, sono Izi e Tedua, la scena Genovese. Poeti ed inventori di una wave totalmente innovativa del rap italiano.

Aka 7even ti ringrazio per essere stato con noi e per il tempo che ci hai dedicato. Le ultime righe sono per te, sei libero di dire ciò che vuoi: spazio alla fantasia! Ciao!

Grazie a voi per l’intervista! Voglio invitare tutti i lettori appassionati di musica a crederci fino in fondo, a non mollare mai, qualsiasi cosa facciano. Non è assolutamente vero che se una persona ci crede tanto, raggiunge per forza i suoi obbiettivi in tempi brevi. Molti dicono “bisogna solo crederci, il tutto arriverà da solo”. NO! Ragazzi, fate autocritica e sappiate che per arrivare dove volete arrivare, dovrete sudare camicie e camicie, sacrificare del tempo, perdere soldi, buttare sangue. Ma il traguardo, dopo tutto ciò, sarà ancora più gustoso.