Dopo anni di gavetta live e una bella parentesi con il gruppo Manzella Quartet, arrivati in finale ad Italia’s Got Talent, finalmente esce “Caduti Liberi”. È il primo lavoro da solista per il cantante e chitarrista bergamasco Alex Castelli, preceduto dal singolo “C’è Di Mezzo Il Mare”, uscito a giugno. È un bell’album, con molte sfumature derivanti da ascolti ed esperienze personali dell’artista, dal cantautorato italiano alla ruvidezza dei Nirvana, dalla PFM a Daniele Silvestri. “Caduti Liberi” è composto da dieci brani leggeri ma significativi, che tracciano il filo di un discorso profondo e complesso, basato su riflessioni molto personali. Il tema principale, trattato da Alex Castelli, gira tutto intorno alle cadute della vita e a come sia necessario rialzarsi subito per sentirsi comunque vivi. Il disagio giovanile come fonte d’ispirazione, ma non solo, perché nel disco c’è tanta vita dello stesso autore, dai furbetti arroganti alla fede in Dio.
Alex Castelli racconta la propria vita parlando anche di tanto altro, dall’arroganza di alcuni alla fede in Dio
L’album si apre proprio con il primo singolo, “C’è Di Mezzo Il Mare”, che lascia intendere come, nella vita, bisogna assumersi sempre le proprie responsabilità. Tutto quello che facciamo deriva, quasi sempre, comunque da nostre libere scelte. E se le cose vanno male, certamente non può essere colpa di altri. “Stanno Uccidendo La Musica”, che segue, è una denuncia verso la commercializzazione eccessiva del prodotto musica. Ma il concetto può essere esteso all’arte in generale. Un bel rock melodico, dal gusto leggermente retrò, con un bel giro di chitarra per tutta l’estensione, soprattutto sul ritornello e nelle parti guitar solo. Continuando con l’ascolto ci ritroviamo in un territorio malinconico e paludoso, dove ristagnano le incertezze e le difficoltà del sentirsi “Solo”, appunto, e spesso incompreso. Per raccontarlo ci si affida ad un intro delicato tra basso e chitarra, per poi esplodere nello sfogo potente con l’ausilio della batteria, dapprima soft.
Siamo piacevolmente sorpresi da Alex Castelli e dal suo primo album solista, pieno di influenze stilistiche
Un sound guascone accompagna il brano “Gabriele”. Forse uno dei più interessanti di “Caduti Liberi”, dove il protagonista personifica un esempio di ignoranza ed arroganza. “Panem Et Circenses” è la trasposizione ai giorni nostri della tecnica evasiva utilizzata dagli antichi romani per assoggettare il popolo. Dandogli svago e rubandogli libertà. Il brano più rock dell’album di Alex Castelli è “Tutto Scorre In Te”. Ruvido ma con un messaggio di speranza, di fiducia in se stessi. Detto questo, procediamo al resoconto finale con una piacevole sensazione nei confronti di Alex Castelli e del suo primo album “Caduti Liberi”, una bella scoperta.