Quanto si fa sentire la voglia dell’estate in pieno inverno? “Spiagge adriatiche” è il nuovo EP di ARASHI, un déjà vu di emozioni, profumi e ricordi che si incontrano e si scontrano in uno spazio indefinito di tempo. Il presente è un “Incubo” – brano che apre l’EP – nel quale perdersi, rincorrersi e «godermi ciò che ci resta». Come quel venticello estivo, che sfiora ma non spettina; quel ricordo lontano che torna alla mente e lascia la traccia di un velato sorriso sul volto. Leggera, dolce e profondamente amara è “Angeli”; come un veleno letale, che avvolge e fa male: «sdraiato in cortile la luna mi parla di te, mi dice che faresti bene a lasciare perdere chi non piange mai».
“Spiagge adriatiche” di ARASHI è un viaggio a piedi nudi sul bagnasciuga: il passato è il presente fatto di percezioni
Attraenti melodie e buon gusto per la canzone pop, Riccardo Schiara, in arte ARASHI, dimostra di avere le idee molto chiare. Già nell’apertura dei concerti di Achille Lauro e Cosmo e dopo i primi singoli, l’artista si lascia andare ad impulsi elettronici di un cantautorato pop che si fondono con sottili venature di soul; un movimento continuo di forme morbide. ARASHI racconta: «Le spiagge adriatiche sono quel luogo della nostra mente in cui ci si può concedere un momento per trovare noi stessi». Luogo vero, sincero, è il luogo dell’anima, dove ricordi, immagini e sensazioni riaffiorano nella mente di chi non vuole dimenticare. Il ricordo dell’estate riscalda il cuore, la malinconia si fonde con la leggerezza dei pensieri.
Tra sogno e veglia l’atmosfera ricreata in “Spiagge adriatiche” è un viaggio nel tempo dove «la mia mente vola»
“Spiagge adriatiche” è un viaggio a piedi nudi sul bagnasciuga: il passato è il presente fatto di percezioni. Tra sogno e veglia l’atmosfera ricreata dalla title track “Spiagge adriatiche”, è una corsa, o meglio, un viaggio nel tempo dove «la mia mente vola». A chiudere l’EP c’è “Manifesto” tra furore e delirio, brividi a bassa frequenza. “Spiagge adriatiche”, oscilla tra note di leggera nostalgia, caos calmo e altre di profonda ed oscura intesità. Con questo EP dall’estetica minimale, ARASHI si abbandona al suo essere più vero e sincero; il cantautore si dichiara apertamente dando spazio agli abissi della propria anima.