Da un’idea di Alessandro Graciotti, nel 2010 nasce il progetto Aspect Ratio. Un mix di elettronica, ambient e psichedelica, che culmina in “Crash By Crash”. Questo è il titolo del nuovo album del sound designer di Osimo, che, con atmosfere eteree, ci trasporta in un viaggio tra passato e presente. Lasciando al caso il disegno del futuro. L’artista marchigiano si concentra su suoni ammalianti, dal sapore post punk. Le contaminazioni techno regalano dieci tracce sublimi. Cinquantaquattro minuti scarsi di soffici atmosfere, un disegno multicolore. Sfumato in ogni parte in cui la musica possa inserirsi, con venature calde, e mutevoli temperature. Il brano “Waves” chiude il disco, che era stato aperto con la versione remix dello stesso, ad indicare una via non convenzionale, da sempre battuta. Quello che salta subito all’orecchio, in questo “Crash By Crash”, è la miscelazione continua di generi e stili. Dai ritmi tribali all’elettronica pura, perfettamente incastonati.
Una miscelazione continua di generi e stili, dai ritmi tribali all’elettronica pura
Loop intensi e bassi potenti fanno capolino tra le dieci tracce del disco, pronti a lasciare spazio a tappeti sonori ovattati, come nel brano “Hi”. In questa traccia si susseguono suoni al limite dell’ossessivo. Entrano nella mente dell’ascoltatore come trivella sonora, con distorsioni disseminate random, a innescare una bomba psicologica. “Crash By Crash” è completamente strumentale, come da tempo avviene per Aspect Ratio. Negli anni, questa attitudine, ha portato il progetto dell’artista a sperimentare molto. Ad esempio nel teatro, o creando colonne sonore a cortometraggi, e collaborando con altri progetti, come Collettivo ØNAR, il Museo Del Balì e Umanesimo Artificiale. C’è tutta la storia di Alessandro Graciotti, in questo nuovo lavoro, tra alcuni EP di inizio carriera e produzioni importanti disseminate in questi nove anni. In “New Folder”, ad esempio, troviamo interessanti percussioni africane. Unite a ruvide distorsioni, intense, sporcate ancor di più dall’uso dell’elettronica, lasciano ampio spazio all’immaginazione dell’ascoltatore.
Loop intensi e bassi potenti fanno capolino tra le dieci tracce del disco di Aspect Ratio
“Empty (Return)” è un incessante martello. Accompagnato da suoni intangibili e non riconducibili a niente, se non al canto delle balene, come dolce amoroso richiamo. “Rigid Motion” è carica di suspense, trascinandosi in un infinito loop. Al contrario di “Fg6illta2021”, che incomprensibile titolo a parte, regala suoni nettamente più lineari. Ascoltando “Urban Park Shapeshifters” ricadiamo in un tambureggiante mutamento di forme. Con l’aggiunta di sporadiche inserzioni stile film thriller, specialmente nella parte finale della canzone. “Format Code Meaning” è la traccia più intensa dell’album. Appoggiandosi fortemente alla techno in più riprese, fusa però a melodie delicate e morbide, quasi incompatibili. La traccia di chiusura, “Waves”, arriva a ripulire tutte le distorsioni e le ruvidezze di un disco al di sopra delle attese, sorprendente e originale. Non è mai semplice recensire un album strumentale. Specie se così particolare. Ma, nonostante questa premessa, troviamo “Crash By Crash”, di Aspect Ratio, un gioiellino.