Irene Grandi, classe 1969. La cantautrice fiorentina ha esplorato un gran numero di generi durante la sua trentennale carriera, e ha un rapporto di lunga data con il festival. Sanremo ha infatti influenzato la sua carriera fin dagli esordi, nel ’93, quando partecipò a Sanremo Giovani col brano “Un motivo maledetto”. Più che maledetto, però, sembro benedire la presenza della cantante in TV. Tanto più che l’anno successivo partecipava ancora al festival, stavolta nella categoria Nuove Proposte. Da lì, quattro album sperimentali, in continuo gioco coi generi (“Irene Grandi”, “In vacanza da una vita”, “Per Fortuna Purtroppo” e “Verde, Rosso e Blu”) che, dal pop puro la fecero approdare a un sound più rockeggiante.
Irene Grandi arrivò seconda al Festival di Sanremo
È così che alle soglie del nuovo millennio, Irene Grandi partecipò come Big a Sanremo ’00. Accadde con la canzone di Vasco Rossi “La Tua Ragazza Sempre”, aggiudicandosi il secondo posto. È solo una delle tante collaborazioni che la cantante intraprenderà con vari artisti, come Jovanotti, Eros Ramazzotti, Pino Daniele e molti altri, testimonianze della sua versatilità. Nel 2007, dopo anni di collaborazioni, CD live e studio, ritornò alle luci della ribalta. Lo fece con il brano “Bruci la Città”, scritta da Francesco Bianconi dei Baustelle. La canzone fu clamorosamente scartata dal Festival prima di diventare un grande successo discografico.
Insomma: anche Irene Grandi può confermare l’assioma che un “no” del Festival può tradursi, col tempo, in un potente “sì” di pubblico e critica. La direzione dell’Ariston non la scarta invece nel 2009, quando arriva alla serata finale con “La Cometa di Halley”, pur non finendo tra i primi tre posti. Ci riprova nel 2015 col brano “Un vento senza nome”, classificandosi dodicesima. L’anno scorso è sempre sul palco dell’Ariston, ma in qualità di ospite della quarta puntata. Riuscirà a distanza di venti anni, con un nuovo brano scritto da Vasco Rossi, “Finalmente Io”, a prendere quel primo posto che le fu “rubato” dagli Avion Travel nel Duemila?