Boda, nome d’arte scelto da Daniele Rotella, inaugura il 2020 con un nuovo progetto musicale “Darkness and Damages”. L’ex frontman della band rock The Rust And The Fury si rimette in gioco da solista. Un disco intimo e riflessivo ma aperto alle domande degli altri. Non sempre si riescono a trovare le risposte eppure tentare non nuoce.
Il ritorno di Boda, insieme ad una band composta da Diego Mariani (batteria e voce) e Fabrizio De Angelis (basso e voce), giunge in un momento dove il rock puro è nelle mani di pochi. Con “Darkness and Damages” riesce a far confluire diverse intenzioni e ciò porta chi ascolta l’album ad attraversare vari stati d’animo.
“Darkness and Damages” racconta, attraverso nove ballate, il mondo di Boda, che è fatto di cani bianchi, cieli stellati, ombre sui boschi, paure, schermi rotti e della necessità di avere vicino un amico con cui condividere tutto ciò. Ritrovarsi in una sala da ballo, al tredicesimo piano e ascoltare tutte le note della vita.
“Darkness and Damages” racconta, attraverso nove ballate, il mondo di Boda
Una notte solitaria per persone sole può rivelarsi un’esplosione. Esplosione intesa come occasione di evolversi verso un qualcosa di nuovo e di inesplorato. Nuove relazioni, nuove consapevolezze poiché se è vero che le paure ci circondano è altrettanto vero e giusto rendersi conto che noi siamo le nostre paure. Prima le eliminiamo dalla testa, prima ritorneremo ad avere il controllo.
La scelta di comunicare e cantare in inglese è innanzitutto coraggiosa ma opportuna per la voce di Boda. Il pubblico a cui si rivolge, però, è destinato ad avere un quid in più rispetto alla maggioranza del paese. Di conseguenza, a Boda basta essere compreso da pochi oppure ci sarà in futuro, un’apertura verso la sua lingua madre? Aspetteremo l’eventuale cambiamento linguistico, ma intanto si ascolta con orecchie ben aperte il nuovo progetto musicale.