Oggi accogliamo sulle nostre pagine i Cantiere 164. Raccontateci qualcosa di voi che non troveremmo nelle biografie ufficiali!
Un aspetto assente nelle biografie ufficiali ma per noi molto importante è il nostro rapporto con la dimensione live, dove cerchiamo sempre di esprimerci al massimo, indipendentemente dal palco su cui ci troviamo. Spesso parliamo dei nostri concerti più importanti, come quello agli I-Days con i Radiohead, o l’apertura ai Finley al Legend Club di Milano. Quelle sono sicuramente le date che ci hanno dato maggiore motivazione, ma riteniamo altrettanto importante esibirci in ambienti più intimi.
Suonare anche in contesti più piccoli come un pub o uno stabilimento balneare, magari circondati dai nostri fan più affezionati, ci emoziona sempre e ci dà maggiore slancio nel perseguire i nostri obiettivi.
Il vostro è un nome che suscita molta curiosità. Da dove proviene e perché lo avete scelto per rappresentarvi?
Il nostro nome è un omaggio alla prima sala prove che abbiamo avuto, a Savona: il nostro garage si trovava sotto uno dei tanti cantieri navali presenti sulla costa, in particolare proprio il numero 164. Da lì ci è piaciuto anche il significato metaforico del cantiere come luogo di nascita, sviluppo ed evoluzione, così abbiamo deciso di tenerlo.
Cantiere 164 è un progetto che nasce da numerose influenze musicali: dal pop al grunge, dal rock alternativo al rap. In cosa vi riconoscete maggiormente?
Dato che ognuno di noi ha un background musicale diverso, non è facile trovare un punto di incontro per qualcosa di così personale. A ben vedere, il genere che più ci accomuna è proprio quello che suoniamo, ossia un pop/alternative rock nato spontaneamente dalla fusione dei nostri generi preferiti.
È uscito il vostro singolo “Mondo Fantasma”, una canzone che parla del bisogno di guardare il mondo da un’altra prospettiva. Un insegnamento che arriva dalla scuola. Diteci qualcosa di più.
La riflessione che fa da sfondo a tutto il testo è proprio quella di voler vedere il mondo “da fuori”. Le fonti di ispirazione sono state indubbiamente molte, ma una delle principali è stata, appunto, una poesia del nostro professore di filosofia delle superiori, Ferruccio Masci, che citiamo anche nei primi versi del brano. È anche grazie ai suoi insegnamenti se abbiamo sviluppato un certo modo di pensare e di riflettere, nonché il desiderio e, se vogliamo, la curiosità di cambiare punto di vista nei confronti di qualcosa che viene a volte dato (erroneamente) per scontato. Come la vita stessa.
“Mondo Fantasma” è un assaggio del vostro atteso album d’esordio. Cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo lavoro?
Consideriamo quest’album come il ritratto di ciò che siamo e della nostra crescita nel corso degli anni. Una sintesi del percorso che abbiamo inevitabilmente intrapreso dalla fondazione del gruppo ad oggi. Vogliamo che ogni cosa sia il più possibile fedele alla nostra essenza e siamo molto vicini a raggiungere questo risultato: non vediamo l’ora di rivelare più dettagli e sapere cosa ne pensa il pubblico!
Ci sarà anche un tour dei Cantiere 164?
Stiamo organizzando diversi live per i prossimi mesi e ci stiamo già muovendo per presentare l’album con un tour in diverse regioni d’Italia. Appena avremo delle informazioni certe non esiteremo a comunicarle su tutti i nostri social, e chi ci segue sarà aggiornato su tutti i concerti in programma!
Grazie per essere stati con noi ragazzi. Aspettando di ascoltare la vostra musica, vi lasciamo quest’ultima domanda come uno spazio libero da riempire con quello che volete. A presto!
Grazie a voi per l’occasione! Come ci si potrebbe aspettare, qualsiasi spazio libero per noi è da dedicare ala musica, quindi vi invitiamo ad ascoltare i nostri singoli presenti su tutte le piattaforme digitali. Non vediamo l’ora di sapere cosa ne pensate!