Primo album solista per il cantautore veneto InO, all’anagrafe Andrea Sella, che canta d’amore e nostalgia nel suo “Casa Anastasia”, tra pop, rock e indie. Partiamo dal titolo, dedicato ad un luogo all’artista molto caro, e alla nonna, che sempre è stata punto di riferimento e porto sicuro per lui. I suoni sono puliti e malinconici, ma pieni di quella gioia di vivere di quando si è ragazzini, di quando ci si divertiva con poco. I testi non scadono mai nello smielato, ma raccontano di sentimenti e amore, verso una casa, una donna, sensazioni vissute e ricordi d’infanzia, insomma, vita. La scrittura è mista tra classico cantautorato italiano e spruzzate di strutture più contemporanee, che sfociano nel primo disco solista e interamente cantato in madrelingua. Per InO sono una novità, i testi in italiano, perché nelle sue precedenti esperienze in altre band, per ultima l’alternative Goodbyevisa, l’inglese è stato predominante.
InO dedica il suo primo album solista ad un luogo a lui caro, e ad una donna, sua nonna Anastasia
Totalmente autoprodotto, l’album “Casa Anastasia” di InO è stato registrato negli studi Produzioni Fantasma di Montecchio Maggiore, da Luca Sammartin e distribuito dalla Level Up. Questo disco, che parte con la bella e ritmata “Tu”, rappresenta, come dichiarato dallo stesso autore, InO, un sunto di quanto di buono fatto finora. Ma soprattutto funge da propulsore, dando slancio e spinta ad un progetto solista nato solo da pochi anni, ma che fa sperare in grandi prospettive. “A Lei”, la seconda traccia, è l’esempio lampante di quello di cui scritto poche righe fa: una scrittura old school, ma che esplode nel presente. Un brano di una delicatezza e una sincerità molto rare, in cui si racconta di difficoltà superate col sorriso, di consigli impossibili da non seguire. “Casa Anastasia” di InO è composto da otto brani, simili tra loro per l’attitudine cantautorale, ma anche diversi, perché sono sprazzi di vita, di vissuto.
A “Casa Anastasia” Ino ci si ritrova con gli amici, per stare bene e sentirsi al sicuro, facendo musica
Perché la vita non è sempre uguale, quindi ci sono brani più scanzonati, legati a momenti e ricordi più leggeri, altri sono pieni di riflessioni. Come “Precario Di Secondo Nome”, in cui la rabbia e la frustrazione sono tenuti a bada a stento, ed un rock che punta il dito. Contro chi “sta bene” e non si pone il problema di cercare di capire, quantomeno, le difficoltà di chi non vive una vita altrettanto agiata. Il linguaggio è sempre quello della musica, che ti descrive il mondo con gli occhi del bambino che fu, e ai quali non puoi mentire. Ed ecco che a “Casa Anastasia”, ancora oggi, ci si ritrova con gli amici, si fa musica, sinceramente, col pensiero sempre rivolto a quel bambino.